Moratti batte Bastico 2 a 0

Se diradiamo i fumi della propaganda, ci accorgeremmo probabilmente che Letizia Moratti ha battuto l’assessore emiliano alla scuola Mariangela Bastico 2 a 0.
Sul campo martoriato della scuola italiana, lo scontro resterà altissimo, ma la Giunta regionale alla fine, anche se mai lo ammetterà, si è arresa ed ha fatto una legge, checché ne dica, non alternativa. Quindi inutile.

Il retropensiero che ha alimentato la cavalcata emiliana per fare la “vera” riforma scolastica, era l’ipotesi che la riforma Moratti non sarebbe arrivata in porto. Certamente, non così in fretta (all’Ulivo ci volle quasi tutta le legislatura per iniziare, senza poi vederne l’alba autentica). Partorita a Roma la Moratti, han dovuto dare alla luce “la Bastico” a Bologna. I vagiti, nonostante mesi di profezie rivoluzionarie, sono stati morbidi: “restiamo dentro la riforma nazionale, ne correggiamo solo le storture”.

In particolare vorrebbero attutire i presunti disagi della scelta a 14 anni, nascondendo però in tal modo i disastri provocati dall’innalzamento ulivista dell’obbligo scolastico senza una adeguata miglioria della scuola. Eppure, la Giunta emiliana in altri contesti non si è fatta scrupolo di ammassare barricate anche costituzionali contro altre leggi.
Se la riforma scolastica è questo disastro annunciato, perché piegare il collo? Per improvvisa responsabilità istituzionale? Ne dubitiamo.

In realtà, non lo ammetteranno, ma la riforma Moratti non è così male come vanno dicendo. Anche le cose che propongono, con alcuni voluti equivoci tra formazione e istruzione professionale, come l’integrazione della formazione post medie, si possono fare anche con la legge nazionale.
Non c’era bisogno di alcuna marcatura ideologica e il buon senso avrebbe richiesto che, prima di fare un’eventuale legge regionale, si aspettassero i decreti applicativi della riforma Moratti, che tra l’altro devono essere vagliati nelle commissioni parlamentari e nella conferenza Stato-Regioni.

La ricerca del consenso a sinistra però esige sacrifici continui. Non si poteva aspettare. Del resto la sinistra non si è sempre attribuita il compito di salvare il mondo dai barbari? Per fortuna che c’è ancora qualcuno che tenta di salvare la scuola dalla demagogia, progressista o no che sia. Ma è una fatica improba.

Gianni Varani
Consigliere regionale FI