Moratti al posto di Tremonti?
Un quotidiano nazionale, “Il Tempo” di Roma, ha pubblicato venerdì scorso una “ipotesi” (così l’ha chiamata) riguardante il passaggio del ministro Moratti dal dicastero di viale Trastevere a quello di via XX settembre, attualmente occupato dal superministro Tremonti, che a sua volta sarebbe in procinto di fare le valigie per trasferirsi a Bruxelles con un incarico importante, “di prima fascia”.
La notizia, o per meglio dire l’ipotesi, non è stata ripresa da altre fonti informative, né è stata smentita. Il quotidiano romano ha notato che alle riunioni per la definizione del piano di riduzione delle tasse, al quale il presidente Berlusconi annette, come noto, la massima importanza, hanno preso parte insieme al capo del governo non solo il ministro Tremonti, il direttore generale del Ministero dell’Economia Domenico Siniscalco e il ragioniere generale dello Stato Vittorio Grilli, ma anche il titolare del MIUR Letizia Moratti. Perché?
Una prima interpretazione potrebbe forse spiegare la presenza del ministro Moratti a quelle riunioni con la necessità di mettere a punto il piano operativo dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, per il quale il Governo ha stanziato come patrimonio iniziale la somma di 1.050 milioni di euro: 50 milioni per il 2004 e 100 milioni per ciascuno degli anni 2005-2014. Una somma notevole, che dovrà essere aggiunta ai 14 (forse) miliardi di euro necessari per finanziare la riduzione delle tasse.
Ma “Il Tempo” condisce la sua ipotesi con un’altra considerazione, cioè il particolare gradimento che Gianfranco Fini esprimerebbe per il ventilato cambio di poltrone, che consentirebbe all’attuale vicepresidente del Consiglio di esercitare finalmente con efficacia la funzione di coordinatore del dipartimento economico della Presidenza del Consiglio. Ma Tremonti le starà preparando davvero le valigie?
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