Mobilità e docenti in soprannumero. La Cisl replica alla Uil

L’accordo sulla mobilità del personale scolastico per il 2011-12 ha registrato, come è noto, lo strappo della Uil-scuola che ha deciso di non sottoscriverlo intravedendo una mancanza di tutela dei docenti che, per effetto delle riduzioni di organico, vengono a trovarsi in soprannumero.

Sulla questione prende posizione la Cisl-scuola: “La firma conclude un periodo di intenso lavoro, in gran parte dedicato proprio ad un’accurata messa a punto, sulla scorta delle ‘situazioni di fatto’ riscontrate lo scorso anno, dei criteri che regolano la mobilità d’ufficio. Criteri che vedono fra l’altro incrementare di un ulteriore anno (da sei a sette, che diventeranno otto l’anno prossimo) il periodo nel quale il trasferito d’ufficio è beneficiario di specifiche precedenze nelle operazioni”.

La Uil-scuola aveva parlato di mancata adeguata attenzione alla straordinaria situazione dei perdenti posto, ma la Cisl-scuola afferma invece che “Al perdente posto è assicurata, con questo contratto, la migliore delle garanzie: ottenere, con priorità rispetto a chi si trasferisce per sua volontà, il posto più vicino possibile a quello perso, mantenendo per quest’ultimo il diritto a rientrarvi con precedenza assoluta sia in fase di utilizzazioni che, per i sette anni successivi, nel corso dei trasferimenti”.

Il comunicato sindacale interviene poi nel merito delle proposte della Uil, precisando che “Il mantenimento di una mera ‘titolarità senza posto’ (così come proposto dalla UIL) è stata ritenuta da tutte le sigle firmatarie una soluzione non solo impraticabile (per l’ovvia indisponibilità della controparte), ma soprattutto controproducente per gli interessati, esposti al rischio di veder occupati per trasferimento a domanda posti eventualmente disponibili nelle immediate vicinanze di quello perso. Quanto alla proposta di riconoscere una precedenza ‘tout court’ ai soprannumerari nelle fasi I e II della mobilità a domanda, ci chiediamo se chi la avanza ha ben chiari gli effetti, abnormi e paradossali, che ne deriverebbero rispetto ad un sistema di regole in gran parte fondato – da sempre e con unanime consenso – sul riconoscimento dell’anzianità di servizio”.

La Cisl respinge l’accusa secondo cui per “un mix di pigrizia e di rigidità burocratica” tali proposte sono state ritenute inaccettabili, oltre che dall’Amministrazione, da altre quattro sigle sindacali, ritenendo, all’opposto, che questioni complesse non possono essere affrontate in modo sbrigativo e superficiale, anche se ciò costa tempo e fatica.

Quest’ultima è la ragione per cui il testo del contratto risulta, oltre che complesso, anche corposo: una circostanza liquidata con sorprendente faciloneria da chi dovrebbe, se non altro per la lunga frequentazione dei ‘tavoli negoziali’, essere di tutto questo almeno un poco consapevole”.