Maturità 2022: una spiacevole sorpresa per gli studenti (ma c’è chi ringrazia)

Sotto il deciso impulso di Palazzo Chigi, la maturità 2022 è tornata (quasi) alla normalità con le tradizionali prove scritte. Il Ministero si è deciso – sembra su spinta dello stesso premier Draghi – a uscire dall’impasse della maturità in formato pandemico (solo prova orale di ogni singolo candidato con discussione della tesina multidisciplinare) e ritornare all’esame con prove scritte e in presenza per tutti i candidati.

Gli studenti pensavano a ben altro, perché la formula semplificata dell’unica prova con discussione davanti ai commissari era piaciuta quasi a tutti; ma ora, messi di fronte a questa svolta inaspettata, sembrano poco disposti ad adeguarsi a quella che sarà la maturità 2022. Già ci sono i primi segnali di scontento che potrebbero tradursi in protesta.

Si tratta di segnali da non sottovalutare, anche perché potrebbero trovare sostegno interessato da parte di associazioni e sindacati del mondo della scuola e fors’anche da parte di qualche gruppo politico alla ricerca di rivalsa per rimarginare le recenti ferite delle elezioni presidenziali.

Occorrerà, comunque, tener conto del lungo periodo di emergenza pandemica che ha certamente condizionato la preparazione di fondo degli studenti e li ha forse resi meno pronti e disposti ad affrontare una maturità 2022 vecchio tipo più impegnativo di quello leggero ai tempi della pandemia.

La previsione di commissioni d’esame della maturità 2022, composte soltanto dai docenti del loro istituto, dovrebbero forse tranquillizzarli. Probabilmente, la decisione di non ritornare a commissioni paritetiche con i tre commissari esterni è stata meditata a lungo al ministero e non è stata adottata a cuor leggero.

Come già avvenuto con l’esame di maturità durante l’emergenza sanitaria, la commissione d’esame sarà, dunque, tutta interna, con il solo presidente esterno.

Di questa decisione saranno soprattutto soddisfatti, più di ogni altro, certi istituti paritari in odore di diplomificio che potrebbero agire, ancora una volta, quasi indisturbati per tutelare al massimo i loro clienti. C’è da augurarsi che il Ministero rafforzi i controlli.

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