Maturità 2020: il Covid-19 scoraggia la disponibilità a presiedere le commissioni d’esame

Dopo che la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha dichiarato che l’esame di maturità, ridotto al solo colloquio a causa dell’emergenza sanitaria, si svolgerà in presenza, vi sono stati consensi tra gli studenti bilanciati da alcune perplessità tra il personale scolastico.

Tra gli altri, l’ANP, l’associazione dei dirigenti scolastici, ha dichiarato “La Ministra Azzolina ha dichiarato ieri, a questo proposito, che l’esame avrà luogo in presenza e questa decisione, presumibilmente, si basa sulla consulenza resa dal comitato di esperti di recente istituzione. Come organizzazione maggiormente rappresentativa della dirigenza delle scuole, però, sentiamo il dovere di manifestare le notevoli perplessità che questa scelta sta sollevando tra tutti gli operatori coinvolti: dirigenti, docenti, personale ATA.

Le perplessità di molti dirigenti scolastici e docenti potrebbero essere motivate dalla preoccupazione e forse addirittura dalla paura di possibile contagio, inducendoli a trovare qualche motivazione per evitare la nomina a presidenti di commissione.

I dirigenti scolastici degli istituti secondari di secondo grado sono obbligati innanzitutto ad iscriversi all’elenco regionale dei presidenti di commissione e poi a presentare domanda per essere nominati presidenti per la maturità 2020.

L’anno scorso le commissioni erano state poco più di 13 mila e altrettanto dovrebbero essere quelle di quest’anno.

Oggi è l’ultimo giorno per presentare domanda. Sembra, però, che, forse per il timore di contagio, le domande presentate da dirigenti e docenti lascino scoperto un terzo di quel fabbisogno di 13 mila commissioni.

Potrebbe essere necessario provvedere alla nomina d’ufficio per colmare la mancanza di alcune migliaia di presidenze di commissione.