Maturità 2019: incubo seconda prova. Le reazioni degli studenti alle novità

A pochi mesi dal via, continuano ad arrivare ancora novità riguardanti la maturità 2019. Nei giorni scorsi il Miur ha diramato i quadri di riferimento per la predisposizione e lo svolgimento delle prove scritte dell’esame di Stato 2019. Ma come avranno digerito le novità gli studenti? Skuola.net lo ha chiesto a 500 di loro. 

Maturità 2019, incubo doppia materia al secondo scritto

Come è facile immaginare, a preoccupare i maturandi è soprattutto la seconda prova maturità 2019. Se venisse preso alla lettera quanto scritto nel decreto ministeriale appena pubblicato, per loro si potrebbero aprire scenari quasi apocalittici: Latino e Greco assieme al liceo Classico, combo Matematica e Fisica allo Scientifico, doppia lingua al liceo Linguistico.  Quasi la metà del campione intervistato (46%) già immagina che la seconda prova sarà sicuramente più difficile di quella appena mandata in pensione, il 34% per il momento si mantiene neutro (aspettando ulteriori dettagli), solo il 20% sostiene che sarà più facile (ma forse è un auspicio).

Educazione civica e Alternanza scuola-lavoro: l’orale è una corsa a ostacoli

Ma c’è un altro capitolo che spaventa i maturandi: il colloquio orale maturità 2019. Solo a inizio ottobre, con l’ultimo anno già iniziato, hanno appreso in via ufficiale che dal colloquio scomparirà la tesina e che sarà previsto invece uno spazio per la relazione sull’alternanza scuola lavoro. Tradendo le speranze dei tanti ragazzi (il 70% degli intervistati) che, dopo lo stop all’obbligatorietà dell’alternanza come requisito per l’accesso all’esame finale, immaginavano sparisse anche dalle prove di Maturità. Per non parlare delle domande su Cittadinanza e Costituzione. La decisione è definitiva, peccato che il 57% non si senta preparato a un’eventualità del genere: solo il 43%, infatti, sta trattando questi temi a scuola.

Tempi stretti e troppi cambiamenti: ecco le paure dei maturandi

La maggior parte delle paure dei maturandi chiaramente ruotano attorno al fattore tempo: le informazioni, secondo loro, sarebbero arrivate troppo tardi per potersi preparare adeguatamente. Per capirlo basta scorrere in rassegna i commenti lasciati nelle ultime ore sul web dagli stessi ragazzi coinvolti in prima persona. “Ma come facciamo in sei mesi – sostiene uno dei tanti studenti – a preparare una seconda prova del genere?”. Gli fa eco una collega secondo cui “non ha senso introdurre l’educazione civica da quest’anno; sarebbe più logico farlo dal terzo/quarto anno e proporla tra due/tre anni”. Ritardi che, per un altro maturando “saranno motivo di confusione e disagi per professori e studenti”. C’è chi recrimina dicendo: “Non vedevo l’ora di presentare la mia tesina, su un argomento che mi interessa davvero”. Chi vorrebbe subito tornare al passato: “Il prossimo che dice che senza terza prova sarà una maturità facilissima – promette una ragazza – lo butto di sotto”. E chi, addirittura, pensa che sia solo un incubo e spera “domani mi sveglierò e nulla sarà vero”.