Manovra finanziaria 2025/2. Il taglio di organico c’è, ma scende ancora il numero di alunni per docente
All’indomani della presentazione della manovra finanziaria per il 2025 è stata pressoché corale, da parte dei partiti di opposizione e dei sindacati della scuola, la critica per i tagli agli organici del personale docente (5.660 posti in meno) e del personale ATA (riduzione di 2.174 unità) per complessivi 7.834 posti in meno. Con l’eccezione del segretario della UIL-scuola, Giuseppe D’Aprile che, pur criticando quei tagli di organico, ha, comunque, apprezzato l’impegno per il potenziamento degli organici del sostegno: “In merito al previsto piano di stabilizzazione dei docenti di sostegno, con un investimento di 75 milioni come differenziale tra il costo dei docenti precari da stabilizzare e quello dell’assunzione a tempo indeterminato, riteniamo – se la nostra interpretazione del testo è corretta – che la misura vada finalmente nella direzione che rivendichiamo da ormai due anni, rispondendo alle nostre richieste”.
In effetti, secondo uno studio esclusivo di Tuttoscuola, con la stabilizzazione di docenti di sostegno vi potrebbe essere un conseguente incremento degli organici di sostegno (stimati 18.750 posti in più); insomma ci sono tagli di organico docenti su posti comuni e di organico del personale ATA, ma ci sarebbe anche la stabilizzazione di 18.750 nuovi posti di sostegno, che andrebbe ad arginare (per ora solo in parte) una ferita sanguinante del nostro sistema di istruzione, nel quale la maggior parte degli insegnanti di sostegno sono precari, con tutto ciò che ne consegue.
Oltre a questa considerazione che sembra essere sfuggita a molti, merita una riflessione quel taglio di 5.660 posti dell’organico docenti.
Una riduzione indubbiamente spiacevole che ci si augura non avvenga in modo lineare, perché, in tal caso, potrebbe determinare in diverse scuole contraccolpi organizzativi; una riduzione che, detto con franchezza, era purtroppo nell’aria da diversi anni, da quando, cioè, i livelli di popolazione scolastica andavano decrescendo inesorabilmente, mentre il numero degli insegnanti continuava a rimanere stabile, come risulta dalle pubblicazioni del Ministero sui dati di avvio dell’anno scolastico dell’ultimo decennio:
Come si può constatare, mentre il numero degli alunni di scuole statali è diminuito di anno in anno, tanto da registrare dal 2015-16 al 2024-25 un decremento di 788.435 unità (7.862.022 – 7.073.587), pari ad una flessione del 10%, invece, il numero dei docenti su posto comune è rimasto pressoché stabile, attestandosi sopra le 684mila unità, comunque in aumento di 4mila unità rispetto ai primi anni del decennio considerato.
Il decremento del numero di alunni e la stabilità del numero dei docenti hanno determinato una riduzione del numero di alunni per docente, passato da 11,5 alunni per docente del 2015-16 a 10,3 del 2024-25.
La manovra finanziaria prevede ora una diminuzione di 5.660 posti di docente che porterebbe dal prossimo anno l’organico a 678.923 posti; considerato il trend negativo degli ultimi anni, la riduzione del numero di alunni per il 2025-26 potrebbe attestarsi sulle 100mila unità, portando il nuovo livello di popolazione scolastica sotto i 7milioni (esattamente 6.973.587 circa).
Il numero di alunni per docente scenderebbe ancora: 10,27.
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