Ma le Regioni sono nemiche del governo?

Il ministro Gelmini ha dichiarato (“Libero” del 24 settembre 2009) che “le Regioni bloccano importanti provvedimenti come la riforma della scuola secondaria superiore… Ho  chiesto alla Conferenza Unificata di dare il parere necessario” su alcuni provvedimenti “come l’approvazione delle sezioni primavera”. Ma stano proprio così le cose?

E’ da prima dell’estate, da ultimo lo scorso 18 settembre, che le Regioni chiedono un confronto ma il ministro dell’istruzione non ha ancora fissato la data dell’incontro.

Su che cosa hanno chiesto chiarimenti urgenti le Regioni? Tre esempi su tutti: la gestione della vicenda dei precari della scuola, l’esigenza di “definire le procedure di attuazione del Titolo V  in materia d’istruzione“, la necessità di affrontare problematiche di pressante attualità (dimensionamento della rete scolastica, edilizia scolastica, diritto allo studio etc).

Una franca discussione sul merito delle questioni è condizione per il positivo svolgimento della Conferenza Unificata ma anche per superare un rapporto conflittuale che potrebbe consolidarsi a livello regionale: le Regioni “buone” che cooperano, le “cattive” che rifiutano di collaborare. Questo non può essere il futuro dei rapporti Stato-Regioni.

E’ difficile stabilire – si sostiene sul fronte regionale – un clima di collaborazione per l’attuazione del decreto legge battezzato “salva precari” se le Regioni tirate in ballo a tutt’oggi ancora ufficialmente non hanno ricevuto il testo del provvedimento e quindi non ne conoscono i contenuti. Così come l’assenza dell’intesa sulle sezioni primavera sarebbe la conseguenza di una mancata interlocuzione finalizzata ad individuare modalità condivise su alcune questioni aperte.