L’UDC fa cambiare il decreto sulla riforma

Adesso è definitivo. Il testo dello schema di decreto legislativo del 1° ciclo di istruzione, approvato venerdì scorso dal Consiglio dei Ministri con alcuni emendamenti proposti dal ministro Giovanardi sull’originario testo del Miur, è stato formalmente ridefinito e consegnato alla Presidenza del Consiglio per l’ulteriore inoltro alla Conferenza unificata Stato-Regioni-Città e alle Commissioni parlamentari.

Il testo dello schema che era stato trasmesso dal ministero dell’istruzione al Consiglio dei Ministri per la seduta di venerdì 12 settembre era completamente identico al testo già predisposto a maggio per il primo esame che aveva determinato un rinvio.

Ma a quel testo sono state apportate due modifiche ai commi che riguardano il docente tutor su richiesta dell’on. Giovanardi dell’UDC.

La prima modifica è aggiuntiva e prevede che, nella definizione delle funzioni del docente tutor, è “fatta salva la contitolarità didattica dei docenti“.

La seconda modifica è invece sostitutiva e prevede che l’insegnante coordinatore-tutor, nei primi tre anni della scuola primaria “assicura un’attività di insegnamento agli alunni non inferiore alle 18 ore“.

Il precedente testo prevedeva che nei primi tre anni della scuola primaria il docente con compiti di tutorato “assicura una prestazione in presenza con il gruppo di alunni affidatogli non inferiore alle 18 ore“. La differenza tra la vecchia e la nuova versione sta nel fatto che mentre le 18 ore di prestazione precedente venivano assicurate ad un gruppo specifico di alunni affidatogli (la prestazione era quindi sempre all’interno della stessa classe), le nuove 18 ore sono di insegnamento agli alunni e, quindi, potrebbero essere rivolte anche a quelli di altra classe con tutor diverso.

Se questa prima interpretazione fosse esatta, l’on. Brocca, difensore degli attuali moduli organizzativi della scuola elementare, sarebbe riuscito a far valere le proprie ragioni.
Forse.