
L’iperattivismo del ministro Valditara

Nel giro di poche settimane, con una ulteriore accelerazione nell’ultima, il ministro Valditara ha aperto numerosi fronti, sui quali sembra poco disposto a effettuare mediazioni, anche perché alcuni dei provvedimenti varati sono esecutivi (per esempio i decreti per l’attivazione dei corsi di specializzazione sul sostegno o la circolare sulla limitazione dei compiti a casa), mentre su altri – come il disegno di legge sull’educazione sessuale o quello per la tutela del personale docente e dei dirigenti scolastici, che prevede l’arresto in flagranza in caso di aggressioni con lesioni da parte di adulti – appare deciso a procedere con poche concessioni alle opposizioni, nella convinzione di avere un ampio sostegno popolare nel merito di tali provvedimenti.
Il decisionismo del ministro Valditara, accentuatosi negli ultimi tempi, non è peraltro una sorpresa, visto che già all’esordio della sua esperienza ministeriale la sua prima disposizione fu quella di cambiare la storica denominazione del Ministero dell’Istruzione aggiungendovi le parole “e del merito”, e che tra le prime rilevanti prese di posizione politico-culturali ci fu quella di dichiararsi anti-gentiliano e anti-fascista.
Per quanto riguarda gli ordinamenti Valditara ha preso due decisioni importanti: la prima è la scommessa sul successo degli ITS Academy e del modello 4+2 come alternativa ai percorsi liceali, con la rivalutazione dell’istruzione professionale e tecnica (ma resta aperto il problema del rilancio degli Istituti tecnici quinquennali), presentata anche come via maestra per valorizzare tutti i “talenti”, anche quelli che si esprimono meglio nelle attività pratiche, in un’ottica di forte personalizzazione dei percorsi di apprendimento. Obiettivo che cerca di far crescere un punto debole del sistema formativo, ma complesso e tutto da verificare negli esiti concreti.
La seconda decisione è stata quella di procedere alla revisione delle “Indicazioni Nazionali” del 2012-2018 con la nomina della Commissione di esperti presieduta dalla pedagogista Loredana Perla, che ha prodotto un documento di base sul quale è in corso un vasto dibattito al quale Tuttoscuola sta dedicando grande attenzione attraverso webinar sul sito e il numero di aprile della rivista mensile. Quanta disponibilità vi sia su questo versante ad accogliere proposte di miglioramento e a valutare punti di vista diversi lo si capirà presto. La sensazione è che il ministro voglia tirar dritto e accelerare la fase di implementazione del nuovo testo. Ma potremmo sempre essere smentiti.
Per approfondimenti:
Si possono rivedere i webinar organizzati da Tuttoscuola e Fondazioni Agnelli sulle Nuove Indicazioni Nazionali:
– Nuove Indicazioni Nazionali, via alla consultazione. Novità e punti critici (interventi di Carmela Palumbo, Loredana Perla, Italo Fiorin, Andrea Gavosto, Giovanni Vinciguerra)
– Storia, cosa cambia nelle Indicazioni Nazionali 2025 (interventi di Loredana Perla, Italo Fiorin, Giovanni Belardelli, Giovanni Brusa, Adolfo Scotto Di Luzio, Andrea Gavosto)
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