
Liceo del Made in Italy: il nuovo indirizzo fatica a decollare. Possibili ragioni e sfide per il futuro

A poche ore dalla chiusura delle iscrizioni alle scuole superiori per il prossimo anno scolastico, il Ministero dell’Istruzione ha reso pubbliche le percentuali di scelta per le classi iniziali dei vari indirizzi. C’era grande attesa per i dati del Liceo del Made in Italy, istituito con la legge 206 del 2023 e avviato ufficialmente nel 2024-25. Questo nuovo percorso, nato per coniugare le discipline umanistiche e STEM con quelle economico-giuridiche, si propone di formare studenti in grado di comprendere i processi produttivi e le strategie di mercato, preparando futuri professionisti e imprenditori per sostenere il Made in Italy su scala globale. Tuttavia, anche quest’anno i numeri non sono incoraggianti.
Se l’anno scorso il Liceo del Made in Italy si era fermato a un modesto 0,08% delle iscrizioni, quest’anno la percentuale è salita di appena 0,01 punti, raggiungendo lo 0,09%. Un aumento quasi impercettibile, che conferma le difficoltà di questa nuova offerta formativa nel conquistare la fiducia di studenti e famiglie
Liceo del Made in Italy, numeri deludenti: solo 477 iscritti
A conti fatti, lo 0,09% delle iscrizioni equivale a circa 477 studenti su un totale stimato di 530mila nuovi iscritti. L’anno scorso erano stati 424, distribuiti in diverse regioni, ma spesso in numeri troppo esigui per formare una classe completa.
La situazione varia di regione in regione. Nel 2024-25 non c’erano stati iscritti al Liceo del Made in Italy in Friuli Venezia Giulia e Veneto, mentre in Lombardia la percentuale era stata appena dello 0,01%. Quest’anno, l’Emilia-Romagna si ritrova senza iscritti, mentre il Veneto compie un piccolo passo avanti, raggiungendo lo 0,01%.
Famiglie prudenti, indirizzi tradizionali favoriti
Evidentemente, studenti e genitori preferiscono ancora puntare sugli indirizzi tradizionali, percepiti come più sicuri e consolidati, piuttosto che sperimentare un’offerta educativa innovativa, ma poco conosciuta.
Per il Liceo del Made in Italy, potrebbe essere necessario attendere l’attuazione completa del ciclo quinquennale per verificare se questa nuova proposta riuscirà a ottenere risultati più convincenti. Nel frattempo, la sfida sarà comunicare meglio il valore e le potenzialità di questo percorso formativo e costruire una rete di scuole che possa offrire una proposta didattica realmente attrattiva e competitiva.
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