Legge di stabilità/3. Profumo: no tagli, ma riorganizzazione

La domanda di fondo che ci si pone di fronte all’inaspettata misura sull’allungamento dell’orario di lavoro contenuta nella bozza della legge di stabilità è: l’obiettivo ultimo è il risparmio (taglio di posti a tempo indeterminato e determinato) o l’arricchimento del servizio offerto alle famiglie?

Il ministro dell’istruzione Francesco Profumo, di fronte all’ondata di proteste e malcontento che si sta alzando tra i docenti si è affrettato a fare alcune dichiarazioni di chiarimento, che forse, almeno in parte, tentano di rispondere alla nostra domanda. Lo ha fatto intervenendo sabato ad una tavola rotonda a Venezia sul bando nazionale per le smart cities e le smart communities e domenica in un’intervista al Messaggero.

Sui tagli Profumo precisa che “saranno 182 milioni su un bilancio della scuola che è intorno ai 36 miliardi. Vuol dire che i tagli saranno appena lo 0,5% del totale. Non mi sembra affatto un salasso”. E aggiunge: “Penso che invece di ridurre bisogna riorganizzare, ma questo Paese ha sempre interpretato la riorganizzazione come qualcosa che andava ad essere tagliato”. A cosa punta Profumo? Attraverso la riorganizzazione della scuola “si possono utilizzare meglio le risorse e ottenere dei risultati”.

Da qui la sua proposta di un patto per la scuola del futuro che il ministro vuole ridisegnare “anche con gli insegnanti, riconoscendo il loro grande ruolo”. E spiega: “Dobbiamo far convivere di più docenti, studenti, genitori. In Europa la relazione fra docenti e scuola non è solo frontale, ma è in fase di condivisione che si prolunga nella giornata e nelle giornate”, e in Italia “c’è bisogno di cambiare un po’ questo rapporto”.