Legge di Bilancio, D’Aprile (Uil Scuola): ‘La manovra coglie il segno ma non centra tutti gli obiettivi’
“Una manovra timida che parte in prima ma non carbura. La buona notizia è che ci sono risorse destinate alla stabilizzazione dei precari”. Lo afferma il Segretario generale della Uil Scuola Rua, commentando la bozza della Legge di Bilancio 2025.
“Sul fronte contrattuale – sottolinea il Segretario – sono necessarie risorse aggiuntive per il nuovo contratto e vanno detassati gli aumenti contrattuali per recuperare il potere d’acquisto. Appare non più rinviabile escludere la scuola dai vincoli di bilancio al fine anche di colmare il divario tra le retribuzioni del personale e la perdita del potere d’acquisto istituendo dei capitoli di spesa in cui far confluire le risorse destinate agli aumenti retributivi”.
“Sulla riduzione dell’organico dei docenti e del personale Ata siamo preoccupati e contrari. In sede di rinnovo contrattuale – ricorda D’Aprile – avevamo proposto l’ampliamento dell’organico e invece ci troviamo di fronte a una riduzione. Gli organici ATA, insufficienti per rispondere alle esigenze delle scuole, insieme alle classi sovraffollate, continueranno a incidere negativamente sulla sicurezza e sulla qualità del diritto allo studio degli alunni. In merito al previsto piano di stabilizzazione dei docenti di sostegno, con un investimento di 75 milioni come differenziale tra il costo dei docenti precari da stabilizzare e quello dell’assunzione a tempo indeterminato, riteniamo – se la nostra interpretazione del testo è corretta – che la misura vada finalmente nella direzione che rivendichiamo da ormai due anni, rispondendo alle nostre richieste”.
“Il testo della Manovra ora passa all’esame parlamentare che ci vedrà impegnati affinché vengano inserite quelle misure che la scuola attende per superare le difficoltà in atto e migliorare quanto è stato previsto. In ogni caso, ci riserviamo di condurre un’analisi più precisa e dettagliata del testo per valutare le ragioni di tali scelte ed eventuali azioni conseguenti”, conclude D’Aprile.
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