Le migliori università italiane per disciplina

Quacquarelli Symonds (QS), è un’azienda britannica, fondata nel 1990 da Nunzio Quacquarelli e Matt Symonds, specializzata in classifiche educative internazionali, che servono anche per orientare gli studenti nella scelta dell’università cui iscriversi. QS fornisce analisi comparative delle prestazioni di 15.200 programmi universitari seguiti dagli studenti di 1.543 università in 88 località del mondo, attraverso 51 discipline accademiche e cinque aree di studio (“Arts & Humanities”, “Engineering & Technology”, “Life Sciences & Medicine”, “Natural Sciences” e “Social Sciences & Management”).

Anche quest’anno QS ha pubblicato la sua classifica comparativa, che riguarda i migliori programmi di studio del mondo (e non, come fanno altre classifiche, le università nel loro complesso).

Da questo punto di vista l’Italia registra buoni risultati, ottimi per quanto riguarda l’Università di Roma La Sapienza, che si conferma la migliore università al mondo per studi classici, ma buoni  anche per altri atenei italiani come il Politecnico di Milano, che ha 2 dipartimenti classificati tra i primi 10 al mondo: Arte e Design (quinto, come nel 2021) e Architettura (decimo, come nel 2021) e la Scuola Normale Superiore di Pisa, che rispetto all’anno scorso passa dal quinto al secondo posto in Italia per gli Studi Classici e Storia Antica, e al sesto nel mondo, sorpassando la parigina Sorbonne. Anche altre università italiane si sono segnalate per i buoni piazzamenti ricevuti. Tra queste le università di Bologna, che risulta tra i primi 100 atenei a livello globale in 25 materie diverse, la Statale e la Bocconi di Milano e la Luiss di Roma.

Questo risultato, si legge in una nota di Forza Italia, “premia certamente il grande lavoro accademico e scientifico che le nostre Università portano avanti con costanza e abnegazione (…), ma è certamente anche il segno di una politica più attenta alle tre grandi missioni delle università italiane, didattica, ricerca e trasferimento tecnologico, di cui il Governo si sta facendo indiscusso promotore”.

Lo dimostrano i “cospicui investimenti che il PNRR destina al potenziamento del diritto allo studio universitario, e l’aumento dei collegi e degli alloggi e delle borse di studio per gli studenti meritevoli”. In questo modo, conclude la nota, le Università italiane potranno in pochi anni aspirare a “diventare sempre più student oriented e a scalare ancora di più le classifiche internazionali”.

Se ne è parlato anche nella manifestazione “Italia del futuro. Il mondo è cambiato. Ora deve cambiare l’Italia”, organizzata da Forza Italia a Roma l’8 e il 9 aprile 2022. Nell’occasione l’on. Valentina Aprea, responsabile scuola del partito ha chiesto “un vero e proprio cambio di paradigma nella formazione e nel reclutamento dei docenti con il PNRR”.

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