
Latino nella secondaria di I grado? La scuola dove il suo insegnamento curricolare è realtà da 20 anni

Dopo anni in cui il Latino non faceva notizia, anzi era stato già seppellito come Lingua morta, la decisione del Ministro Valditara di riprenderne lo studio opzionale nella seconda e terza classe della scuola Secondaria di I grado, ha riacceso il dibattito.
“Il futuro ha un cuore antico” diceva Carlo Levi ed è ormai è sotto gli occhi di tutti che il Latino non è per niente una lingua morta, ma è una palestra ricca di strumenti che guidano gli studenti ad acquisire competenze, che vanno ben oltre il semplice studio di una lingua antica: attraverso il Latino si rafforzano le capacità linguistiche, si sviluppa il pensiero logico e la capacità di analizzare e risolvere problemi, si potenzia la memoria e la concentrazione, si diventa più consapevoli della storia e dell’identità culturale.
Risultati preziosi se si considera il contesto socio-culturale in cui viviamo oggi: mentre i social tendono a promuovere un consumo rapido e superficiale delle informazioni attraverso una comunicazione veloce e priva di approfondimento, il Latino insegna la pazienza di riflettere su un testo, ci chiede di scegliere il vocabolo più pertinente, ci rende capaci di analizzare un brano per distinguere il vero dal falso, insomma ci aiuta ad “andare oltre” la superficie, ci porta ad essere intelligenti in senso etimologico a ”intus legere”, a leggere in profondità.
L’illustre latinista Emanuela Andreoni Fontecedro si è espressa positivamente su questa iniziativa che arricchisce il bagaglio culturale della Scuola secondaria di I grado ed è un grande passo per l’approfondimento degli studi linguistici, letterari e umanistici. Conoscere il Latino significa comprendere il fenomeno delle lingue europee (che dall’origine sono imparentate a est con il sanscrito), non solo tenendo conto dell’eredità romanza ma anche del linguaggio intellettuale delle altre lingue, dato che i grandi generi letterari scorrono in parallelo e si intrecciano influenzandosi a vicenda. Il Latino permette di riavvolgere da capo il filo rosso che unisce l’Europa, non solo nelle vicende della storia ma nei suoi sentimenti, nelle emozioni.
Giudizio positivo con alcune riserve, su quale Latino sarà insegnato: non certo quello “parlato” del metodo Orberg, ma quello autentico del “seccatore” che importunava il poeta Orazio lungo la Via sacra, nel Foro romano.
D’altronde la scuola è sperimentazione e già da tempo si sono registrate delle iniziative per riproporre lo studio del Latino anche alla scuola media. Primo fra tutte, l’Istituto Comprensivo “Igino Petrone” di Campobasso che, grazie ad un Dirigente “visionario” il Dr Giuseppe Natilli e a docenti motivati, porta avanti da ben vent’anni un percorso didattico curricolare di Latino in tutto il triennio della Scuola secondaria di I grado.
E’ stata attivata infatti quella che, su richiesta peraltro dei genitori, inizialmente nasceva come una sperimentazione nell’ambito dell’ora di approfondimento di Italiano; di fatto è diventata poi una disciplina curricolare, fin dal primo anno della Scuola secondaria di I grado, nell’ambito dell’applicazione dell’autonomia didattica, con la quota del 20% riservata alle scuole nella definizione del curricolo dell’autonomia.
La formazione didattica dei giovanissimi allievi della “Petrone”, proposta dai docenti, si basa su un programma di studio che si incammina in maniera rigorosa, ma mai libresca, tra declinazioni latine, regole di fonetica, funzioni logiche dei casi, analisi e traduzione di enunciati e brevi testi, narrativi e descrittivi, con l’obiettivo primario di rafforzare conoscenze e abilità lessicali, grammaticali e morfo-sintattiche della madre lingua e contestualmente costituisce un arricchimento ed un rinforzo alla lingua italiana nel parlato e nella comprensione del testo.
Ma questa esperienza didattica curricolare non si limita alle mura dell’Istituto. L’Istituto Comprensivo “Igino Petrone” ha voluto lanciare tredici anni fa una sfida più ampia organizzando il primo Certamen di lingua latina rivolto agli studenti dell’ultimo anno della secondaria di I grado. E’ nato così il Certamen Amice, Latine Discere, oggi progetto fondante dell’Istituto, che nel corso del tempo ha assunto respiro nazionale, grazie anche al patrocinio di un’istituzione sempre sensibile a promuovere iniziative culturali di valore realizzate sul territorio italiano come l’E.I.P. Italia Scuola Strumento di Pace ETS, Sezione dell’E.I.P. Ecole Instrument de Paix, Associazione non governativa riconosciuta dall’Unesco e dal Consiglio d’Europa, nell’ambito del Protocollo tra E.I.P. Italia e Ministero dell’Istruzione e del Merito, rinnovato nello scorso mese di ottobre.
La competizione, organizzata in collaborazione con il Liceo classico “Mario Pagano” di Campobasso, che cura la scelta della prova su cui verte annualmente il concorso e la correzione degli elaborati, consiste nella traduzione di una versione dal Latino, corredata di alcune domande di comprensione linguistica e testuale.
Osservare alunni tredicenni impegnati e concentrati a tradurre frasi latine sfogliando le pagine del vocabolario, analizzare costrutti e forme verbali, rispondere a quesiti che verificano la comprensione globale e analitica del testo tradotto, lascia positivamente meravigliati e fa credere che la sfida ad appassionare i ragazzi con strumenti antichi, ma motivanti e molto efficaci, può essere vincente.
La competizione è aperta a tutte le Scuole secondarie di I grado e si svolgerà nel mese di maggio. Le iscrizioni si possono inviare entro il mese di febbraio.
Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito istituzionale dell’Istituto Comprensivo Igino Petrone: www.icpetrone.edu.it.
*Presidente E.I.P. Italia
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