Lambertow & Ministero del Tesoro rilanciano il ‘merit pay’

Tra “le cose da fare nei prossimi mesi per frenare il declino dell’Italia e riavviarla sulla strada dello sviluppo” l’ex presidente del consiglio (ed ex direttore generale della Banca d’Italia) Lamberto Dini ci mette – al terzo posto sui sette del suo miniprogramma-ultimatum al governo – “la realizzazione del sistema nazionale di valutazione dei risultati scolastici, per legare ogni incremento reale delle retribuzioni degli insegnanti a livello e dinamica della preparazione scolastica degli allievi“.
Considerando i cattivi risultati conseguiti dagli studenti italiani nelle recenti comparazioni internazionali e la loro dinamica nel tempo, che è peggiorativa (salvo che per la scuola elementare), si dovrebbe dedurre che la proposta di Lamberto Dini è in sostanza quella di congelare le retribuzioni degli insegnanti fino a quando non si evidenzino chiari segnali di miglioramento delle prestazioni degli studenti.
A che livello? Nazionale, regionale, di singola scuola? Dini non entra in dettagli, ma il suo accenno al servizio nazionale di valutazione, che finora ha somministrato i test di apprendimento restituendone i risultati alle singole scuole, lascerebbe intendere un orientamento a premiare le scuole (e quindi gli insegnanti) che fanno registrare i maggiori progressi, come avviene negli Stati Uniti dal 2001 con la legge “No Child Left Behind“, e ora anche in Finlandia nell’ambito delle misure volte a migliorare la qualità del sistema di istruzione e formazione professionale.
In sintonia con questo orientamento appare anche il Rapporto sulla revisione della spesa compilato dalla Commissione tecnica per la Finanza pubblica, consegnato alla fine del 2007 al Ministro del Tesoro. Anche in questo Rapporto si insiste sulla necessità di un “adeguato” sistema di valutazione, che consentirebbe di adottare “sistemi premiali per i capi di istituto e il corpo insegnante“. E nello stesso modo sembra pensarla, per quel poco che è filtrato, anche il commissario all’Istituto Nazionale di Valutazione (INVALSI) Piero Cipollone. Vedremo se il 2008 porterà novità su questa materia, da sempre guardata con sospetto, se non con aperta ostilità, dai sindacati degli insegnanti.