La scuola nei programmi elettorali/2. Le proposte del PDL

Nel programma in sette punti (“missioni“) presentato dal PDL la tematica “scuola, università, ricerca e cultura” è inserita al punto 4 (I servizi agli italiani) insieme a Sanità e Ambiente. Nella scheda pubblicata sul sito di Forza Italia alla scuola sono dedicate 8 righe, un po’ più che all’università (4 righe), alla ricerca (4 righe) e alla cultura (6 righe).

Per la scuola non siamo all’estrema sintesi delle “tre i” del 2001, ma anche in questo caso (e come per il PD) è chiara l’intenzione di rendere semplici e facilmente comunicabili le proposte. La prima delle quali è proprio “la ripresa delle 3 i” (inglese, impresa, informatica, in questo ordine) e non, come ci si sarebbe potuto aspettare, la ripresa della riforma Moratti. Un segno di disponibilità a ripartire dall’assetto ordinamentale attuale rafforzando, eventualmente, i “percorsi e progetti” previsti dalla Finanziaria 2007, o fondendoli con i percorsi triennali di istruzione e formazione già realizzati nel quadro delle riforma Moratti?

Il secondo punto è la “difesa del nostro patrimonio linguistico, delle nostre tradizioni e delle nostre culture anche per favorire l’integrazione degli stranieri“. Un obiettivo individuato probabilmente per venire incontro alle posizioni della Lega e di AN, ma che potrebbe essere condiviso anche dal PD di Veltroni.

Il terzo è l’attuazione “per la prima volta in Italia“, del disposto dell’art. 34 della Costituzione in favore degli studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi. Quell’accenno alla “prima volta in Italia” potrebbe significare una revisione sostanziale del diritto allo studio, che attualmente finisce per danneggiare i lavoratori dipendenti anche con redditi bassi.

Il quarto e ultimo punto è la “commisurazione degli aumenti retributivi a criteri meritocratici con riconoscimenti agli insegnanti più preparati e più impegnati“. Non siamo molto lontani dal “premio alla carriera professionale” di cui parla il programma del PD…