La scuola digitale: parla Stefania Strignano, la DS che ha guidato il cambiamento
L’Istituto “G. Ungaretti” di Melzo è costituito da due Scuole dell’infanzia, una Scuola Primaria e una Scuola Secondaria, per un totale di 1.050 alunni circa. L’anno scolastico 2014/2015 ha registrato l’inizio del mandato della nuova Preside, la Dott.ssa Stefania Strignano, che ha portato con sé l’avvio di una vera e propria rivoluzione: l’impianto didattico della Scuola è stato infatti, gradatamente ma in maniera decisa, improntato alla didattica digitale. Pur non avendo in tal senso esperienze pregresse o dotazioni tecnologiche di rilievo, in un arco temporale davvero ridotto, l’Istituto è riuscito a collocarsi tra le scuole cosiddette “forti” del settore, arrivando nel dicembre 2018 alla nomina di Apple Distinguished School, unico Istituto Comprensivo statale in Italia.
Ne abbiamo parlato nell’inserto de La scuola che sogniamo dedicato alla scuola digitale e pubblicato all’interno del numero di gennaio
Avete presente quando per fare una ricetta si parla degli “ingredienti base”? Sono quelli che non possono mancare. Quelli imprescindibili. Ecco, partiamo dal primo; quello che ha dato il via all’intero processo e ha creato la condizione perché tutto fosse possibile o, perlomeno, venisse percepito come tale. Tipo una Preside con tante belle idee? No, molto di più. Tipo una Preside con una visione.
Dottoressa Strignano, il suo cammino da Preside comincia a Melzo 6 anni fa; fa davvero la differenza lavorare come Dirigente avendo una visione? Il quotidiano che una scuola offre, non è già abbastanza complesso da gestire?
«Ho iniziato a Melzo 6 anni fa, è vero, ma dopo anni di “gavetta” come vicepreside che mi hanno davvero formato. Ha ragione, gestire un istituto è davvero complesso, forse lo è sempre di più e lascia poco tempo ad altro. Ma proprio per questo motivo è determinante avere un’idea di scuola sulla quale costruire il proprio agire, proprio per non lasciarsi travolgere e trovarsi in balia del quotidiano ».
E qual è questa idea di scuola, questa visione?
«Ho sempre lavorato nelle scuole statali ma le confesso che i miei figli hanno svolto buona parte del loro percorso in scuole paritarie; questo perché, probabilmente con l’occhio attento ed esigente dell”addetto ai lavori”, non trovavo negli istituti statali le condizioni per un percorso formativo di eccellenza. Da qui è partita una riflessione che si è fatta via via progetto: garantire un’offerta formativa adeguata e possibilmente all’avanguardia alle famiglie che, per necessità o per scelta, fanno frequentare le scuole statali ai propri figli».
Puoi leggere l’articolo integrale all’interno dell’inserto de La scuola che sogniamo pubblicato all’interno del numero di gennaio di Tuttoscuola, clicca qui
Abbiamo parlato della scuola digitale nell’inserto de La scuola che sogniamo pubblicato nel numero di gennaio di Tuttoscuola
La scuola digitale è il modello che abbiamo presentato nel mese di gennaio all’interno del nostro progetto “La scuola che sogniamo”.
Nell’inserto pubblicato all’interno del numero 598 gennaio di Tuttoscuola, oltre a questo articolo di Italo Fiorin troverai i seguenti approfondimenti sulla scuola digitale:
– La scuola o è anche digitale o non è, di Daniela Di Donato
– Una didattica che si schianta e i docenti … col vinile!, di Maria Emilia Cremonesi
– Vademecum cercasi
– Come nasce una scuola differente, di Giovanna Griffini
– Il segreto? La motivazione, intervista alla DS, Stefania Strignano
– Va integrata la didattica, di Francesca Testa
– Ma ci vuole tanta passione
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