La scuola dell’infanzia cambia look

Da indiscrezioni della stampa nazionale emergono interessanti novità anche sulla scuola dell’infanzia, e non solo per la questione della flessibilità di orario con diritto di scelta delle famiglie.
Una delle novità più significative viene dalla previsione di abbassare, nelle sezioni dei bambini più piccoli, il numero di bambini per docente che attualmente è di 12,8 e anche il numero di bambini per sezione, che attualmente è di 23,4.
Per le sezioni dei più piccoli, che dovrebbero comprendere, per effetto degli anticipi, anche bambini di due anni e mezzo di età a settembre, si prevede un rapporto di un insegnante ogni 8-10 bambini e un numero medio di bambini per sezione tra i 16 e i 20.
Se si considera che le sezioni dei bambini piccoli, interessati a questo abbassamento dei rapporti, sono in tutta Italia circa 13 mila, che accolgono attualmente circa 304 mila bambini, per rispettare il nuovo rapporto bambini/sezione dovrebbero essere istituite tra le 2.200 e le 6.000 nuove sezioni, con conseguente assunzione di nuovi insegnanti di sezione (senza contare gli eventuali di sostegno) per un totale oscillante tra le 4.400 e le 12.000 unità (per una spesa annua compresa tra i 114 e i 310 milioni di euro).
Questi insegnanti, come i loro 26 mila colleghi già in servizio nelle sezioni dei piccoli, dovrebbero essere adeguatamente formati e preparati con adeguata nuova competenza professionale.
Risorse per queste nuove assunzioni e per la formazione professionale dei docenti per i più piccoli non ne sono previste nel disegno di legge di riforma; anzi, la commissione bilancio del Senato ha previsto che si debba fare con i fondi già stanziati, e gravemente insufficienti, per gli anticipi nella elementare.
La credibilità di questa riforma della scuola dell’infanzia, oggetto degli studi ministeriali e pronta all’avvio sperimentale, passa anche e soprattutto da un significativo stanziamento di nuove risorse.