La scuola dell’Emilia-Romagna allo specchio: come siamo bravi

L’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna, in collaborazione con l’IRRE, ha prodotto un corposo rapporto di valutazione sul sistema scolastico regionale (intitolato “Una scuola allo specchio. Rapporto regionale 2003“), messo a confronto con quelli delle altre Regioni italiane.

Dalla comparazione dei dati utilizzati, di fonte MIUR e INVALSI, esce un quadro che vede la scuola emiliano-romagnola in testa alle classifiche in quasi tutti i settori: il 40% delle scuole elementari è a tempo pieno (contro il 25% medio nazionale), c’è un computer ogni 8 alunni, ogni due aule normali c’è un laboratorio. Il rapporto docenti-alunni (un docente ogni 10.2 alunni) supera largamente la soglia nazionale di sicurezza (9.5), ed è “assai più virtuosa del rapporto 1:9 e 1:8 delle province autonome (come Trento e Bolzano) che spesso sono portate a modello di efficienza“.

I dati dell’INVALSI sull’esito delle prove somministrate nel 2002 in una ampio campione di scuole italiane mostrano che in Italiano e Matematica i risultati medi degli allievi della Regione ER sono sempre al di sopra delle medie nazionali, con punte di eccellenza (per es. il primo posto in Matematica nei Licei). I tassi di regolarità sono più alti, e quelli di bocciatura più bassi di quelli nazionali.

E’ vero, come avverte il direttore generale dell’USR Emilia-Romagna, Lucrezia Stellacci, che “non basta essere stati bravi per continuare ad essere bravi“, ma è certo che questo rapporto regionale di valutazione, così fiero dei risultati raggiunti, costituisce una sfida alle altre Regioni, ed è un esempio di buona prassi valutativa per quanto riguarda il metodo. Speriamo che la sfida venga raccolta