La scuola del dialogo, dalla Finlandia all’Italia
Quanto distano la scuola italiana e quella finlandese? A separare Roma e Helsinki ci sono oltre tremila chilometri, e le due scuole sembrano essere davvero lontane, forse, anni luce. Eppure è possibile avvicinarle. Lo hanno scoperto gli oltre mille partecipanti ai due webinar di Tuttoscuola, l’ultimo tenutosi lo scorso 7 aprile, sulla scuola finlandese e sull’approccio dialogico.
Grazie al prof. Marco Braghero, che da quattro anni svolge un dottorato di ricerca in Finlandia presso l’Università di Jyväskylä, dipartimento di psicologia, sono state indagate le possibilità concrete che l’approccio dialogico offre alle nostre comunità educanti per cambiare le proprie pratiche a normativa vigente.
Alcune scuole italiane stanno praticando l’approccio dialogico integrandolo nella loro quotidianità, ad esempio IC Castel Goffredo (MN), I.C. Asola (MN), I.C. Toscanini Chiari 2 (BS), I.C. Martiri Chiari 1 (BS), IIS Einaudi Chiari (BS), IS Falcone Palazzolo sull’Oglio (BS), IIS Lorenzo Gigli Rovato (BS).
L’approccio dialogico è utilizzato nella didattica, per affrontare i casi “problematici”, condurre i consigli di classe, formare i coordinatori di classe e docenti, scrivere in modo dialogico i documenti fondamentali come il PTOF, il regolamento di Istituto, il RAV, i piani personalizzati, le comunicazioni con le famiglie.
Tuttoscuola è a disposizione delle istituzioni scolastiche, dei dirigenti e dei docenti che vogliano approfondire l’argomento o provare a praticarlo nella propria scuola. Contattateci a formazione@tuttoscuola.com
In questo momento si sente la necessità di una nuova narrazione educativa.
Si fa strada la convinzione che nessuna narrazione educativa, nessun processo di insegnamento-apprendimento nella sua complessità è possibile se non muovendo da una premessa: quella di essere in dialogo, di mettersi in dialogo, con chi ha bisogno per crescere del nostro aiuto come educatori. Solo il dialogo – sostengono i fautori di questo approccio – consente di oltrepassare i confini che separano chi insegna e chi apprende. Solo il dialogo permette di cogliere e di raccontare le esperienze vissute cha fanno parte di ogni processo di insegnamento-apprendimento, dei processi organizzativi della istituzione scolastica e del suo territorio di appartenenza, della comunità educante. Il dialogo ci permette di incontrare ogni forma di difficoltà, di disagio, di preoccupazione e di talento che nella comunità si manifestano quotidianamente, umanizzandole e mettendole in relazione con la vita. E non c’è dialogo se non è fondato sull’ascolto, e sulla conciliazione fra le parole e il silenzio di chi parla, e di chi ascolta, fra le emozioni di chi insegna e di chi impara.
Un dialogo educativo che – come è abituale nella scuola finlandese – coinvolge, reciprocamente, uno studente che si incontra con un insegnante, un docente con un dirigente e quando si incontrano le famiglie. Affinché si possa generare una relazione che sia fonte di conoscenza e di “cura” reciproca, e che aiuti a ritrovare le parole “giuste”, è necessario conoscere le emozioni che vivono in noi, e le emozioni che vivono nell’altro con cui entriamo in dialogo. Spazi nuovi, “exotopici”, che permettono di ri-trovarsi nel dialogo che diventa dialogico nel momento in cui genera una nuova idea, posizione, una proposta capace di sviluppare innovazione sociale.
Chi abbia desiderio di accettare questa sfida può contattare per maggiori informazioni formazione@tuttoscuola.com .
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