La regione Toscana non autorizza la sperimentazione del 2° ciclo

La Giunta regionale toscana dice no alla sperimentazione del 2° ciclo sul proprio territorio e apre un nuovo fronte di scontro tra le competenze delle Regioni e dello Stato.

Con delibera n. 839 dell’8 agosto scorso la giunta toscana ha votato all’unanimità il divieto di mettere in atto forme anche parziali di sperimentazione nel settore dell’istruzione secondaria superiore, in quanto “Tutte le possibili modificazioni dell’attuale offerta di istruzione indotte da una eventuale sperimentazione, anche parziale, dei nuovi percorsi di secondo ciclo, previsti dal decreto legislativo … costituiscono variazioni essenziali dell’offerta di istruzione del secondo ciclo e sono integralmente riconducibili e sottoposte per la loro approvazione alla sfera di competenza assegnata alle Province dal regolamento regionale … alle procedure di programmazione della rete scolastica regionale..”.

Secondo l’art. 138 del decreto legislativo 112/1998, spetta alle regioni – ricorda la Giunta toscana – la programmazione dell’offerta formativa integrata tra istruzione e formazione professionale, e la programmazione sul piano regionale della rete scolastica sulla base dei piani provinciali. Poiché la sperimentazione ministeriale ha carattere strutturale, modificherebbe in modo irreversibile l’assetto della rete scolastica, violando, secondo la Giunta, le competenze regionali e provinciali.

Pertanto “si chiarisce ai soggetti interessati dalle procedure di programmazione della rete scolastica regionale che l’eventuale previsione di parziali sperimentazioni, nell’anno scolastico 2006/2007, di percorsi del nuovo secondo ciclo … non sono da considerarsi in linea e coerenti con gli indirizzi per la programmazione della rete scolastica …”.

La delibera della Regione Toscana non mancherà di provocare effetti imitativi e conflitti di competenza che renderanno arduo il percorso della sperimentazione e dello stesso decreto legislativo di riforma di prossima (incerta) approvazione.