La maturità della discordia

La coraggiosa decisione del ministro dell’istruzione Bianchi, sollecitata e condivisa da Palazzo Chigi, di un quasi ritorno al passato dell’esame di maturità con le prove scritte, non ha incontrato molti favori nella scuola. Anzi.

A cominciare dal fuoco amico della sottosegretaria Barbara Floridia che ha pubblicamente dichiarato che avrebbe preferito una maggior gradualità per questo ritorno alle prove scritte con la seconda prova rimandata all’anno prossimo, anche l’Anp, a nome dei presidi, ha criticato decisamente proprio l’introduzione della seconda prova scritta, ritenendola non significativa, pur essendo facilitata dalla previsione che venga predisposta dagli stessi docenti della scuola.

Prima del Covid – ha ricordato Giannelli presidente dell’ANP – la seconda prova era interdisciplinare, una forma avanzata di valutazione, centrata sulla capacità da parte dello studente di cogliere nessi tra varie discipline. Così invece sarà monodisciplinare».

Anche tra i partiti di maggioranza prevalgono le prese di distanza dalla proposta della nuova maturità.

Ma, soprattutto, sono gli studenti ad esprimere un radicale dissenso sul ritorno alle prove scritte.

Le manifestazioni di venerdì scorso, organizzate per protestare contro l’alternanza scuola-lavoro ed esprimere solidarietà per lo studente friulano morto in azienda durante lo stage, si sono trasformate in una corale protesta contro il ritorno delle prove scritte della maturità e in una unanime richiesta di conferma del solo colloquio sulla tesina multisciplinare.

Secondo le associazioni degli studenti, il ministro non avrebbe idea di ciò che è successo nelle scuole negli ultimi anni e qual è la situazione ora. Per gli studenti non vengono considerate le difficoltà didattiche, dell’apprendimento ed emotive vissute in questi due anni di pandemia. A fianco degli studenti è sceso anche il sindacato Flc-cgil.

Insomma, una maturità in salita che, tuttavia, se non ci saranno improbabili ripensamenti, andrà comunque in porto. Gli studenti del quinto anno, diretti interessati, faranno bene a prenderne atto e a prepararsi fin d’ora al nuovo-vecchio esame.  

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