La lotta alla dispersione: una questione nazionale

Il ministro Fioroni dice che la scuola, in un momento di difficile transizione, deve favorire l’innovazione, rafforzare la qualità degli esiti formativi, intensificare la lotta alla dispersione scolastica per aumentare la produttività del sistema scolastico.
Nel disegno di legge per la finanziaria 2007 è prevista (art. 66, comma 1, lettera a) “l’adozione di interventi finalizzati alla prevenzione e al contrasto degli insuccessi scolastici attraverso la flessibilità e l’individualizzazzione della didattica…” con un’efficace integrazione degli interventi dei diversi livelli istituzionali operanti sul territorio.
I percorsi e i progetti (art. 68, comma 1) che possono essere attivati e il ricorso alla collaborazione di strutture formative, le intese con le singole Regioni sembrano più ipotizzare l’obiettivo di cogliere la diversità della domanda di formazione dei giovani, con la conseguente necessità di mettere in campo strategie articolate per “…prevenire e contrastare la dispersione, (per) favorire il successo nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione“.
Tutto questo lascia prefigurare un ripensamento del ruolo dei soggetti istituzionali, Stato, Regioni, Autonomie locali e scolastiche, un cambiamento di filosofia degli interventi formativi, con un’attenzione più che all’architettura ordinamentale del sistema scuola, ai risultati formativi che bisogna garantire ai giovani.