La classifica delle scuole migliori: la novità sono le paritarie, ma quelle più costose…

La classifica delle migliori scuole italiane, realizzata per il quarto anno dalla Fondazione Giovanni Agnelli con lo strumento dedicato denominato Eduscopio, conferma che a Roma il Liceo Torquato Tasso, fondato nel 1887, è il liceo classico più efficace della città visto che, per il secondo anno consecutivo, forma studenti che avranno all’università i voti più alti d’Italia: 28,17 (su 30) è la media, miglior risultato tra i licei classici. Tra i licei scientifici il miglior risultato è stato invece conseguito dal Volta di Milano, con 28,42 su trenta. Per stilare questa classifica Eduscopio ha seguito il percorso universitario di 707.827 diplomati dell’anno 2014-2015 registrandone nel loro primo anno di iscrizione, oltre ai voti ottenuti, anche la velocità nel sostenere gli esami.

Gli spostamenti in classifica nei quattro anni di funzionamento di Eduscopio sono stati nel complesso modesti, visto che le prime dieci posizioni sono state occupate più o meno dagli stessi istituti, sia pure con qualche miglioramento o peggioramento. Solo il liceo classico Parini di Milano è uscito dalla top ten, ma perché, sostiene il preside Giuseppe Soddu, molti dei suoi migliori diplomati si sono iscritti a università straniere.

La vera novità sembra comunque venire da Milano, dove in testa alle classifiche si collocano non le scuole statali, come quasi dappertutto in Italia, ma alcune scuole paritarie tra le più costose come il liceo classico Alexis Carrel che quest’anno ha scalzato dal primo posto un’altra scuola paritaria, il Sacro Cuore (presente ai primi posti anche tra i licei scientifici e artistici). Questo lascia pensare che nella città italiana più ricca e più aperta all’innovazione la scelta della scuola paritaria non sia più (o non sia solo) legata a opzioni di tipo ideologico in senso lato (per esempio l’orientamento religioso) ma a valutazioni di tipo economico. Alcune famiglie, tra quelle che possono permetterselo, sono disponibili a investire sulla qualità dell’istruzione dei figli. Vedremo nei prossimi anni se questa tendenza è destinata a consolidarsi e se la scuola neoelitaria del futuro avrà caratteristiche simili a quelle dell’Alexis Carrel: una sola sezione, cinque classi, in tutto un centinaio di studenti con percorsi personalizzati per ogni studente, insegnanti esperti e ben pagati, rette elevate.