Istruzione e formazione professionale/1: quasi ultimati gli Accordi Stato-Regioni

Gli Accordi tra le Regioni e gli uffici scolastici regionali si moltiplicano sulla  base delle  linee guida del 16 dicembre 2010, attuative dell’Intesa approvata in sede di Conferenza Unificata, per la realizzazione di organici raccordi tra i riordinati percorsi quinquennali degli istituti professionali statali e i percorsi di istruzione e formazione professionali regionali. Non hanno ancora formalizzato l’accordo la Sardegna, l’Abruzzo e la Basilicata, mentre le Province di Trento e Bolzano non realizzano percorsi in regime di sussidiarietà.

Gli istituti professionali, in regime di sussidiarietà, interverranno laddove l’offerta formativa ordinaria delle strutture formative accreditate dalle Regioni fosse carente ovvero in assenza di finanziamenti specifici regionali.

La qualifica professionale, il cui rilascio ha rappresentato fino a ieri un punto di forza dell’istruzione professionale, è ormai un “prodotto” offerto su “licenza” delle Regioni, le quali certificano i percorsi seguiti dagli allievi sia nei centri di formazione professionale sia in quelli erogati dagli istituti professionali.

Il Miur ha voluto, per ovvi motivi legati alla tutela degli istituti professionali che a seguito del recente riordino ordinamentale si trovavano in una situazione difficile, che “le linee guida per gli organici raccordi” fossero definite prima dell’elaborazione del regolamento congiunto Stato-Regioni che avrebbe consentito di chiarire molte questioni aperte e concorrere a consolidare il sistema di offerta di percorsi di istruzione e formazione professionale.

La formalizzazione del regolamento – ha dichiarato a Tuttoscuola Vincenzo Alessandro, segretario regionale della Cisl-scuola del Lazio – “rimane urgente e necessaria anche per definire l’entità del finanziamento da attribuire alle Regioni per lo svolgimento di un servizio finalizzato  a garantire tra l’altro le condizioni di assolvimento dell’obbligo d’istruzione”.