Il commissario dell’Invalsi Paolo Sestito ha fatto un breve cenno all’ipotesi che possano essere apprestati test anche per altre discipline (inglese, scienze) e per l’esame di maturità, senza specificare se quest’ultimo test sostituirebbe la cosiddetta terza prova pluridisciplinare, ora affidata alle commissioni d’esame, o si porrebbe in continuità con le prove di italiano e matematica finora assegnate agli altri livelli di scuola.

La seconda ipotesi appare più percorribile, e consentirebbe di completare in senso longitudinale la serie di prove iniziate nel 2008 senza interferire con l’esame di Stato (si potrebbe svolgere a maggio, come le altre).

La prima ipotesi appare molto più difficile da realizzare perché comporterebbe la predisposizione di tante ‘terze prove’ quante sono le tipologie di scuola secondaria superiore, e rischierebbe di interferire con la valutazione didattica delle commissioni d’esame. Il sottosegretario Ugolini si è spinta a dire “Ci arriveremo, ma non credo nel 2013”, perché “non ci sono i tempi” per cambiare la legge. Ma a quel punto, scelta la via di una modifica legislativa (con quale maggioranza parlamentare?), nascerebbero problemi anche più complessi di quelli suscitati dall’inserimento della prova Invasi nell’esame di licenza media: quale estensione dovrebbe avere la prova pluridisciplinare? Che fare in caso di contrasto con l’esito di altre prove disciplinari o con i voti di ammissione? Quanto ‘peserebbe’ l’esito di quella prova?