Invalsi 2024/2. Ascani (PD): “Divari forti, Valditara picconatore”
Anna Ascani, attualmente vicepresidente PD della Camera, ma già prima sottosegretaria e poi viceministro nei due governi Conte, commenta a caldo in modo estremamente polemico l’intervento a tutto campo pronunciato dal ministro in occasione della presentazione del rapporto sulle prove Invalsi 2024.
Ecco le sue parole: “A prenderli singolarmente, gli interventi di Valditara sulla scuola lasciano sgomenti: un misto di esaltazione nostalgica del passato, di autoritarismo confuso con autorevolezza, di riesumazione di un sistema punitivo, di ubriacatura ideologica contro gli stranieri. Ma è solo osservando il quadro che insieme compongono che ci si accorge di quanto siano devastanti. Si ricava infatti una riforma complessiva del sistema di istruzione che ha una sola missione: distruggere la scuola pubblica”.
La parlamentare PD ha dato dei risultati del rapporto Invalsi una interpretazione opposta a quella del ministro che, basandosi sui dati forniti dal presidente Ricci, non aveva nascosto la sua soddisfazione per la lieve, ma comunque netta riduzione della rilevante disparità tra i risultati degli studenti del Nord e del Sud. “Proprio oggi l’Invalsi certifica quanto il Paese abbia bisogno di una scuola pubblica di qualità, per colmare i divari ancora presenti e forti nei territori”, ha detto Ascani, “di un sistema che garantisca diritti universali a tutte e tutti: fare più e fare meglio, non buttare giù l’edificio. Ma al ministro picconatore non interessa: priorità sono i voti in condotta e i giudizi alla primaria, che ha tentato di far passare con un blitz – fallito – a scuole chiuse. O, ancora, il bando dei cellulari dalle scuole e il commissariamento di un ente come l’INDIRE, che nel frattempo lo stesso governo ha investito di nuovi delicati compiti, come la formazione per il sostegno. Senza contare gli effetti che la cosiddetta autonomia differenziata, bandierina di Salvini, avrà sulle disuguaglianze già presenti. Con questa strategia, il ministro sarà sicuramente ricordato per avere fatto a pezzi una delle fondamentali istituzioni democratiche del Paese”.
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