Invalsi/1. Bocciata la scuola, ma la colpa è della DaD?

La stampa cosiddetta di informazione, salvo rare eccezioni, non ha avuto dubbi di sparare in prima pagina il nome del responsabile del learning loss, la perdita di apprendimento accumulata dagli studenti italiani nei due anni di pandemia da Coronavirus. Trovato e sparato: è la DaD. Per fare questa operazione essenzialmente mediatica la stampa si è avvalsa dei dati forniti dall’Invalsi sulla base dell’esito delle prove somministrate quest’anno (l’anno scorso non fu possibile) agli studenti dei vari gradi di studio.

In realtà l’Invalsi si è ben guardato dallo stabilire una correlazione meccanica tra esito delle prove e DaD, ben sapendo che senza DaD l’esito sarebbe stato ancora più catastrofico, ma date le caratteristiche ‘macro’ e quantitative del suo modello non ha potuto distinguere tra le scuole e le classi dove la DaD ha funzionato come reale alternativa alla didattica tradizionale e quelle dove invece si è limitata a trasferirla online in modo improvvisato. Così, in mancanza di dati disaggregati, ha prevalso inevitabilmente la logica semplicistica del confronto tra medie, e si è potuto dire (in un modo alquanto sbrigativo, che ha favorito le ulteriori semplificazioni dei mass media), che le competenze in italiano e matematica dei nostri diplomati alla maturità di quest’anno sono per molti di essi paragonabili a quelle dei diplomati di terza media. 

Poniamoci alcune domande.

E se la pandemia non ci fosse stata? Molti riconoscono (dalla presidente dell’Invalsi Ajello al direttore della FGA Gavosto) che le cause del cattivo funzionamento della scuola italiana preesistono al Covid-19, e che quest’ultimo non ha fatto che porle in maggiore evidenza, penalizzando ancora di più gli alunni sfavoriti sul piano economico e sociale. Come sostiene Roberto Franchini, Professore universitario del Sacro Cuore di Milano e Brescia, su tuttoscuola.com il fenomeno del Learning Loss è stato “soltanto amplificato, non generato, dall’attuale contingenza pandemica”.

E se la pandemia avesse colpito dieci o vent’anni fa? Allora le tecnologie non avrebbero consentito alle scuole di connettersi a distanza in maniera generalizzata con le case degli studenti: quali effetti avrebbero misurato i test Invalsi sugli apprendimenti degli studenti dopo quasi due anni? Sarebbe stata una catastrofe formativa inimmaginabile.

Qual è stato l’effetto del minor numero di ore di lezione fatte in questo periodo dalle scuole (a causa dell’impossibilità di garantire il distanziamento, e dei contagi a catena)? Sono saltate tantissime ore di lezione, sia dove e quando si è fatta lezione in presenza, sia dove si è fatta lezione a distanza: l’effetto sugli apprendimenti è stato inevitabile e nulla ha a che vedere con la DaD.

Infine, se si vuole dare un giudizio ragionato sul fenomeno DaD, bisogna interrogarsi sulla qualità del servizio di DaD: dove il livello è stato elevato, difficilmente ci sono stati effetti negativi; dove il livello qualitativo è stato insufficiente, perché i docenti non erano preparati all’utilizzo di metodologie didattiche innovative e si sono limitati a realizzare a distanza la stessa lezione trasmissiva che svolgono in classe, i risultati non potevano che essere deludenti. 

Insomma il discorso è molto più articolato, se lo si vuole valutare seriamente.

Bene, è stato detto che l’Invalsi funziona come un termometro, che è uno strumento di misurazione, non di valutazione di ciò che sta dietro il dato rilevato. E dunque che cosa sta dietro il “disastro antropologico” (copyright di Chiara Saraceno) misurato dall’Invalsi? Di certo non la DaD, ma la pluridecennale mancanza di una politica scolastica mirata ad affrontare il problema della disuguaglianza nel nostro sistema scolastico.  Un problema che le nuove tecnologie, compresa la DaD, possono aiutare a risolvere assai meglio della nostalgia per la scuola che fu. Ma ci vogliono visione strategica e un piano di azione coerente, che sono mancati in questo anno e mezzo.

Per approfondimenti: Rapporto Invalsi 2021: la vera causa del Learning Loss

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