Concorsi: le commissioni esaminatrici anello debole delle procedure

Era prevedibile, ma probabilmente al ministero dell’istruzione avevano sperato di evitare l’impasse.

Molte commissioni e sottocommissioni esaminatrici dei concorsi, tra nomine costitutive dimissioni e sostituzioni, faticano a concludere le procedure nei tempi previsti, vanificando le attese di migliaia di candidati e quelle di pronta stabilizzazione del sistema.

A poco più di un mese dalla conclusione formale di questo anno scolastico e della decorrenza giuridica delle nomine in ruolo, nel concorso straordinario della secondaria che ha previsto soltanto la prova scritta (in buona parte svolta nell’ottobre-novembre scorsi), per una ventina di classi di concorso le commissioni esaminatrici non hanno ancora concluso le valutazioni e, conseguentemente, non hanno nemmeno definito le graduatorie di merito.

Il ritardo sta penalizzando quasi 4mila candidati, tra i quali gli eventuali idonei che, pur non vincendo, potrebbero utilizzare l’abilitazione (purché ottenuta entro il 31 luglio) per iscriversi negli elenchi aggiuntivi della prima fascia delle GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) e concorrere a un posto per l’anno di formazione e prova per il ruolo.

Una situazione simile si sta verificando anche per il concorso ordinario che, per effetto dell’art. 59 del DL 73, ha previsto lo stralcio straordinario delle discipline STEM con prove scritte e orali da svolgere in piena estate.

Per velocizzare i tempi e conseguire l’obiettivo delle nomine in ruolo già per il 2021-22, sono state previste sottocommissioni ogni 50 candidati che hanno superato lo scritto.

Nonostante l’incentivo del raddoppio dei compensi per le commissioni in grado di concludere i lavori entro il 31 luglio, a distanza di due settimane dallo svolgimento delle prove scritte (corrette automaticamente dal sistema in tempo reale), sono ancora molte le commissioni che non sono riuscite nemmeno a calendarizzare le prove orali (con preavviso di almeno venti giorni).

Ad oggi sono poco più della metà le procedure che si sono concluse.

Considerato anche il periodo feriale di agosto, a settembre potrebbero esserci diverse GM non definite da parte delle commissioni, con conseguente ritardo di nomine dei vincitori.

Ancora una volta il maggior punto debole dei concorsi sembrano essere le commissioni.

Per la riforma dei concorsi nella scuola, che secondo l’art. 59 del DL 73/2021 prevede una cadenza annuale di svolgimento, il gap delle commissioni è destinato – alle condizioni attuali – a diventare un ostacolo insormontabile.

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