Indicazioni nazionali. Che fine hanno fatto?

Bocche cucite al ministero sull’esito della consultazione sulla proposta di nuove Indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo.

Non trapelano notizie sulla quantità delle risposte pervenute da parte delle scuole e, soprattutto, sul merito dei riscontri al questionario inviato, pertanto si possono solo avanzare ipotesi: le risposte sono così tante da richiedere molto tempo per un’attenta lettura? Oppure si sta mettendo mano al testo per recepire alcune proposte e osservazioni ricevute? Il silenzio potrebbe anche far pensare che il nuovo testo non abbia incontrato molti favori da parte di docenti e dirigenti scolastici.

In attesa di saperne di più, merita indubbiamente attenzione una lettera aperta inviata al ministro da parte del FONADDS (Forum delle Associazioni professionali dei Docenti e Dirigenti scolastici) sulle Indicazioni nazionali. Si legge: “Considerando che a oggi la consultazione è avvenuta solo attraverso affrettati momenti di audizione e un questionario che inizialmente non permetteva di esprimere realmente alcuna osservazione, appare necessario assicurare un giusto e congruo tempo per consentire una riflessione attenta e puntuale su un testo peraltro corposo e articolato”.

La richiesta di un congruo tempo necessario per riflettere sul testo, avanzata da questo Forum composto da 13 Associazioni professionali di varia posizione culturale, viene motivata in questi termini “In particolare, a parere del FONADDS, un documento strategico, così rilevante per la scuola italiana come le Indicazioni Nazionali, non può non tener nel debito conto la natura e l’estensione del dibattito e delle criticità rappresentate nelle diverse sedi, i numerosi contributi di associazioni degli insegnanti, dei dirigenti scolastici, dei genitori, della comunità scientifica, delle forze sociali e parlamentari. Contributi che meritano sedi di confronto ben più ampie di quelle concesse, prima che sia pubblicato il testo definitivo e il regolamento attuativo su cui dovranno esprimersi il CSPI e il Consiglio di Stato”.

Intanto, con l’anno scolastico ormai al termine che sposta l’attenzione del mondo della scuola su scrutini finali ed esami, esaminiamo i passaggi obbligati previsti per ufficializzare le nuove Indicazioni, citati dal FONADDS.

Dopo che la bozza attuale verrà tradotta in testo definitivo con eventuali integrazioni conseguenti alla consultazione, le Indicazioni nazionali – accompagnate da apposito decreto ministeriale che dovrà anche precisarne l’entrata in vigore simultanea per tutte le classi o graduale – saranno sottoposte al parere del CSPI, il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.

È più che probabile che il massimo organo collegiale della scuola si spaccherà tra chi vorrà “fare le pulci” al testo, facendo proprie le numerose critiche pervenute dal mondo sindacale e associativo, e chi voterà a favore del testo proposto. Non sarà facile fare una sintesi.

Ma se anche prevalesse un eventuale parere critico o negativo, comunque, esso non avrà conseguenze sulla procedura di approvazione, in quanto i pareri espressi dal CSPI, pur avendo rilevanza sul piano politico, non sono vincolanti per il ministro.

Il passaggio successivo, cioè quello della richiesta di parere da parte del Consiglio di Stato, potrebbe invece pesare su tutto l’impianto delle nuove Indicazioni. Inoltre, i magistrati di Palazzo Spada potrebbero anche richiedere tutta la documentazione relativa alla consultazione per avere maggior contezza dell’impatto che le nuove Indicazioni avranno sull’insegnamento. 

Uno slalom non semplice per le Indicazioni-Valditara.

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