In Alto Adige i meno bravi non potranno prendere voti sotto il 4

Nei mesi scorsi alcuni fatti accaduti in Alto Adige hanno evidenziato, per quello che riguarda la scuola, una significativa intraprendenza da parte della regione autonoma. Che in taluni casi è stata contestata dallo Stato.

È stato il caso della decisione apripista di fissare un tetto del 30% nella presenza di bambini extracomunitari per classe, della scomparsa dello stemma e della dicitura della Repubblica italiana dai diplomi e dalle pagelle degli istituti altoatesini, e di particolari prove d’esame al termine dei corsi di formazione professionale.

È di oggi la notizia, resa nota dal Presidente della Provincia autonoma Luis Durnwalder nella conferenza stampa successiva alla riunione di Giunta, che anche in Alto Adige i giudizi saranno sostituiti dai voti, ma curiosamente e diversamente dal resto del Paese non si potrà andare sotto il 4.

Come ha spiegato il governatore, la Provincia autonoma – che ha competenza in materia – ha deciso in linea di massima di adattare il proprio ordinamento a quello nazionale. Ci sono però alcune differenze, specie per quanto riguarda la religione. In Alto Adige, infatti, l’insegnamento è obbligatorio salvo rinuncia e l’insegnante di religione partecipa al consiglio di classe.