Il tutor l’ha inventato Bertagna? No, il ministro Lombardi nel ‘96

Il docente tutor per alcuni è diventato sinonimo di controriforma, di ritorno all’antico, di affossamento della didattica modulare della scuola elementare.
Eppure a metà degli anni ‘90, proprio una delle disposizioni ministeriali considerate più innovative, la circolare 22 marzo 1996, n. 116 del ministro Lombardi, anticipando molti elementi dell’autonomia didattica e organizzativa, e contribuendo a qualificare l’organizzazione dei moduli nell’elementare, suggeriva già allora la funzione tutoriale nelle prime due classi della scuola elementare (in coerenza con il dettato normativo della legge 148 di riforma della scuola elementare che per le classi del primo ciclo prevedeva di norma la presenza del maestro prevalente). Proprio come Bertagna sei anni dopo.
E fu il ministro Berlinguer a tenere a battesimo nel primo anno di applicazione della circolare la nuova tipologia di funzione docente nel biennio di avvio dell’elementare.
Non solo. La circolare prevedeva una maggior presenza del docente tutor con il gruppo classe per un massimo di 18 ore settimanali (2/3 dell’orario di 27 ore settimanali di lezione). Proprio come Bertagna sei anni dopo.
La previsione, contenuta nel paragrafo “Orientamenti per l’organizzazione didattica” nella scuola elementare, recitava testualmente così: “In I e II, l’intervento di un docente con maggior presenza temporale in ciascuna classe, che svolga funzioni “tutoriali” per agevolare la gradualità negli apprendimenti e nelle relazioni educative, non deve comunque superare i 2/3 del tempo curricolare”.
E nel 1996 non c’era ancora l’autonomia scolastica.