Il tramonto dell’autonomia. Chi ci sta?
La nostalgia come strategia/2
Anche il direttore della Fondazione Giovanni Agnelli, Andrea Gavosto, ha sostenuto in un articolo pubblicato da Repubblica(14 settembre) che alcune delle citate misure del governo contro la Buona Scuola (tra cui il rinvio e forse la cancellazione dell’obbligo dei test Invalsi, l’abolizione della chiamata diretta dei DS, il ridimensionamento dell’alternanza scuola-lavoro) si pongono in netto contrasto con la logica dell’autonomia, quella che da Luigi Berlinguer a oggi, anche con i governi di centro-destra, ha guidato per vent’anni la scuola italiana, in parallelo con lo sviluppo della valutazione delle scuole, fondata anche sull’esito dei test Invalsi.
Il fatto è che l’autonomia scolastica è rimasta una riforma incompiuta, ma non solo per responsabilità dalla “sinistra riformista che l’aveva creata”, come scrive Gavosto: l’idea guida dell’autonomia delle scuole lanciata dalla Conferenza del 1990 (ministro Mattarella) comportava una più ampia autonomia delle scuole, una revisione dello stato giuridico dei docenti con la creazione di una carriera e una contestuale, radicale riconversione delle funzioni del Miur in senso programmatorio e di indirizzo strategico, operazione che non è mai stata realizzata da nessun governo.
L’unico tentativo di andare per alcuni aspetti in questa direzione, almeno dal punto di vista progettuale, fu compiuto durante la XVI legislatura dal deputato di Forza Italia (allora PDL) Valentina Aprea, che in qualità di Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati promosse una ampia convergenza parlamentare sul Disegno di legge n. 953 (Aprea-Ghizzoni), approvato nel 2012 in Commissione da una maggioranza trasversale comprendente PDL, PD e UDC ma poi arenatosi anche per l’avvicinarsi delle elezioni politiche del 2013.
Dopo le elezioni Valentina Aprea venne nominata assessore all’istruzione e lavoro della Regione Lombardia, e lasciò il Parlamento fino alle recenti elezioni del 4 marzo 2018 che l’hanno riportata alla Camera.
Nei giorni scorsi, nell’ambito del riassetto organizzativo di Forza Italia, Aprea è stata nominata responsabile del Dipartimento Istruzione. Per la sua storia, per come si è mossa in passato, soprattutto come Presidente della Commissione Cultura, è ragionevole ritenere che non si rassegnerà a subire la vena nostalgica, ante-autonomia, che sembra caratterizzare la linea dell’attuale ministro.
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