Il tempo pieno è salvo. O no?

Sul sito del Miur (www.istruzione.it) è in linea il commento ufficiale allo schema di decreto legislativo per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione, approvato il 12 settembre dal Consiglio dei Ministri.

Lo schema di decreto è commentato comma per comma, e riporta anche i testi integrali delle norme che il decreto stesso vuole abrogare.

Il commento serve anche da interpretazione ufficiale di quei passi del testo dello schema che hanno creato critiche e perplessità.

In particolare sembra essere fugata l’ipotesi restrittiva sul futuro del tempo pieno nella scuola primaria e nella scuola secondaria di primo grado che aveva tenuto in ansia migliaia di persone, messe in allarme da sindacati e associazioni.

In proposito, però, il testo, se proprio dovrà corrispondere al commento, dovrà probabilmente essere ritoccato qua e là per fugare dubbi residui e successive interpretazioni applicativi diverse.

Ma, al di là del merito sul commento, quel che lascia perplessi è che sia stata data diffusione al documento, rendendo sostanzialmente fatto e concluso lo schema.

Una mossa che potrebbe non piacere alle Commissioni parlamentari che dovrebbero iniziare nei prossimi giorni l’esame dello schema di decreto legislativo, per gli evidenti aspetti di forzatura rispetto alla autonoma e primaria competenza della pronuncia del parlamento. La stessa maggioranza – che ha dato segni di irrequietezza su alcune questioni trattate nel decreto – potrebbe storcere il naso di fronte ad una situazione che, mettendola di fronte al fatto compiuto, quasi la obbliga a non smentire il ministro.