Il tempo pieno continua a crescere, ma…

Uno dei primi impegni del ministro Gelmini all’inizio del suo mandato è stato quello di incrementare il tempo pieno. Un progetto, il suo, che in certi settori della sinistra si è cercato in tutti i modi di screditare.

A frenare le ambizioni della Gelmini ci ha pensato, però, il ministro Tremonti che, con la drastica riduzione di organico, ha tolto la materia prima per incrementare sensibilmente il tempo pieno, come avrebbe voluto la collega. E la Gelmini si è dovuta accontentare di piccoli passi avanti.

Cosa lascia la Gelmini a Profumo? Cosa può fare Profumo per continuare su questa strada?

Nell’anno in corso le classi prime sono diminuite complessivamente di 322 unità (effetto tagli del terzo anno della razionalizzazione Tremonti), ma mentre le classi a orario normale sono diminuite di 442 unità, quelle a tempo pieno sono aumentate di 120 unità.

In questo modo, nonostante la flessione di alunni iscritti in prima sia stata di circa 4 mila unità, quelli a tempo pieno sono aumentati di 3.739 unità.

L’aumento di alunni a tempo pieno e, in parallelo, l’aumento di classi a tempo pieno nella scuola primaria continuano, ancora una volta, senza interruzione come ormai succede da anni.

Complessivamente quest’anno vi sono 786.762 alunni che frequentano il tempo pieno in scuole statali: sono il 30,5% del totale, la percentuale più alta in assoluto da sempre. Le classi a tempo pieno sono 37.671, il numero più elevato in assoluto, pari al 29,3% delle classi funzionanti nella scuola primaria.

In qualche modo la Gelmini ha mantenuto il suo impegno, anche se puntava a qualcosa di più. Il trend avviato dalla Gelmini (aumento delle classi a tempo pieno a danno di quelle a tempo normale) dovrebbe continuare, visto che è finito anche il triennio dei tagli; ma se Profumo vuole fare di più, deve progettare un investimento nelle aree meridionali dove il tempo pieno manca, sottoscrivendo subito un patto con gli enti locali, chiamati ad assicurare strutture e servizi. E deve fare presto perché il nuovo organico è alle porte.