Il mondo di Sofia e Virginia

Sofia e Virginia, le due neonate di quattro e tre mesi portate dalle loro mamme neodirigenti scolastiche al seminario nazionale di formazione del Miur (primo appuntamento oggi, nell’affollato auditorium dell’Istituto Massimo di Roma), sono diventate le protagoniste dell’incontro quando il ministro Profumo, sentendole piangere, le ha chiamate sul palcoscenico per spiegare agli 845 vincitori del concorso a DS che il loro futuro, il loro successo nella vita, dipenderà in buona misura dalla qualità delle scuole che frequenteranno, e quindi dall’impegno di chi tali scuole dirigerà.

Concetto ripreso con dovizia di particolari da Piero Cipollone, ora alla World Bank ma per alcuni anni presidente dell’INVALSI, che con l’aiuto di alcune tabelle ha mostrato come la ricchezza di una nazione sia largamente dipendente dall’investimento che essa fa sulla formazione dei propri cittadini, o meglio sul miglioramento della qualità degli apprendimenti: 100 punti PISA in più – è stato calcolato dagli economisti dell’istruzione – possono significare un aumento del PIL dell’1,74%.

Molto dipenderà da quello che faranno le singole scuole e i loro dirigenti: ben il 25% della varianza dei risultati tra una scuola e l’altra (scuole dello stesso tipo, nello stesso territorio e contesto sociale) dipende dall’attività didattica che vi si svolge. I dati PISA e INVALSI evidenziano i punti di forza e debolezza nell’insegnamento/apprendimento di singole discipline come italiano (lettura: punto debole la grammatica) e matematica (punto debole la geometria).

Informazioni che, insieme a molte altre, l’INVALSI e il Miur metteranno a disposizione dei dirigenti scolastici, come ha annunciato il capo dipartimento Lucrezia Stellacci a conclusione del seminario, per consentire alle scuole una efficace autovalutazione, condotta sulla base di parametri e dati oggettivi definiti a livello nazionale ma  rilevati a livello locale (argomento sul quale sono intervenuti anche Damiano Previtali e il commissario INVALSI Paolo Sestito).

La scuola e le persone che vi lavorano, ha detto Stellacci riprendendo un tema sviluppato anche il ministro Profumo e dalla sottosegretaria Ugolini, devono operare mosse da autonomia responsabile, senza attendere né chiedere l’intervento del ministero. Determinante sarà la formazione continua dei docenti, sollecitata e guidata da dirigenti scolastici che sappiano costruire percorsi di formazione mirati, progettati sulla base degli specifici fabbisogni emergenti nelle singole scuole sulla base dell’autovalutazione.

Il seminario di oggi sarà seguito da altre iniziative lungo il corso dell’anno, come già riferito da Tuttoscuola.