Il dilemma del dirigente scolastico/3. Cosa farà il Miur

Che cosa faranno i dirigenti scolastici in presenza di pareri così diversi, provenienti da giuristi entrambi autorevoli, ma nel merito fautori di tesi opposte? C’è da ritenere che, soprattutto in presenza di delibere “antitutor” votate all’unanimità o quasi dai collegi, alcuni dirigenti scolastici potrebbero non essere in grado di fare nomine, anche se lo volessero. E qualcuno di loro potrebbe inoltre non volerle fare.
In questo scenario la questione centrale che l’amministrazione potrebbe essere chiamata a risolvere per prevenire il caos è lo sviluppo di un probabile contenzioso. Esclusa, per evidenti motivi, la possibilità per l’istituzione amministrativa di promuovere, tra organi legati da un rapporto intersoggettivo meramente interno, un ricorso giurisdizionale d’impugnativa della funzione decisionale del dirigente scolastico (che la esercita sulla base di proposte che provengono da organi collegiali che hanno carattere propedeutico), non resterebbe che l’utilizzo del potere di scioglimento dei consigli di circolo e di istituto per persistenti e gravi irregolarità nel funzionamento degli stessi.
Come a nessuno sfugge si tratta di una questione di notevole importanza che segnerà il dibattito sul futuro della riforma. Auguriamoci che la discussione che si è aperta su questa tematica esca un poco dalla logica dello scontro “tra opposte tifoserie” per non alimentare ulteriormente inquietudini ed interrogativi del personale docente, al quale è affidata la responsabilità dell’avvio del processo attuativo della riforma.
E allora? Forse l’apertura di un tavolo sindacale, e non solo, sul problema potrebbe evitare il caos. Forse: ma occorre far presto, prestissimo.