I pesi diversi per il voto di licenza

Nei giorni scorsi genitori e dirigenti scolastici ci hanno segnalato preoccupazioni e incertezze circa la portata delle nuove disposizioni introdotte dal Regolamento sulla valutazione (DPR 122/2009) in ordine alla modalità di calcolo del voto finale dell’esame di licenza.

Sul versante dei genitori la preoccupazione ha riguardato lo scarso peso che, nella determinazione della media per calcolare il voto finale d’esame, avrebbe il voto di ammissione, che, pur considerando il percorso triennale di studi, finirà per incidere in modo ridotto (un settimo) sul voto finale, dando poco valore al curricolo scolastico dei ragazzi.

Alcuni dirigenti ci hanno rappresentato anche lo scarso peso che avrebbe la prova scritta nazionale, rispetto al complesso del prove scritte, riducendo la portata della disposizione di legge che tre anni fa aveva introdotto nel sistema scolastico nazionale un oggettivo strumento di rilevazione degli apprendimenti (approvato dal Parlamento in modo bipartisan). Anche in questo caso la valutazione della prova nazionale concorrerebbe solo per un settimo nel calcolo del voto finale d’esame, mentre le prove scritte interne peserebbero nel complesso quattro volte tanto rispetto alla prova nazionale.

Per parte nostra aggiungiamo un’altra considerazione simile: anche la valutazione del colloquio che all’esame di licenza ha sempre avuto un peso non indifferente, finirebbe per avere, invece, un peso ridotto, uguale, tanto per capirci, al voto dello scritto della seconda lingua straniera.

Se il Miur emanerà disposizioni sull’esame di licenza, potrebbe essere utile avere chiarimenti sulla modalità esatta di calcolo del voto, magari con considerazione dei diversi pesi delle prove e del voto di ammissione.