I “paletti” della Commissione sui cicli

Chiariti ufficialmente i compiti assegnati dal ministro Moratti alla Commissione sui cicli. È lo stesso Giuseppe Bertagna, presidente del “gruppo di lavoro” a descriverli nell’ultimo numero di “Autonomia e Dirigenza”, periodico dell’Associazione Nazionale Presidi e Direttori Didattici. È la prima volta che dalla commissione giunge una presa di posizione ufficiale: finora erano filtrate soltanto indiscrezioni, peraltro puntualmente riportate da “TuttoscuolaNEWS”. L’articolo di Bertagna precisa alcuni aspetti del mandato ricevuto dal ministro Moratti di formulare “proposte di correzione” della legge n. 30/2000 sul riordino dei cicli: un mandato non esattamente aperto ed esplorativo, ma anzi finalizzato a verificare la percorribilità di alcune ben precise proposte. Eccole:
– possibilità di considerare la frequenza della scuola dell’infanzia triennale come credito ai fini del soddisfacimento di “almeno un anno” dell’istruzione obbligatoria (non necessariamente la prima classe della scuola primaria);
– scuola di base di otto anni, con un’articolazione che “riproponga” la scansione elementari-medie con nuovi programmi e maggiore continuità; conseguente eliminazione dell'”onda anomala”, inevitabile nell’ipotesi dei 7 anni;
– creazione di un “percorso graduale e continuo di formazione professionale parallelo a quello scolastico e universitario, dai 14 ai 21 anni” (4+3);
– riorganizzazione degli indirizzi di scuola secondaria secondo analoga scansione 4+3: Bertagna non lo dice esplicitamente, ma si deduce dal contesto e dal punto precedente, che parla di percorsi “paralleli”.