I nuovi licei/2. Ministro e sindacati: segni di dialogo?

Non è forse casuale che gli schemi dei provvedimenti riguardanti i nuovi licei  – il regolamento, i piani orari, le confluenze, il profilo dello studente e gli altri documenti prodotti dal Ministero – siano stati presentati ai sindacati della scuola prima che ad altri interlocutori. Lo si potrebbe interpretare, in questo momento, come un segno di apertura da parte del ministro nei confronti delle organizzazioni sindacali, dopo un lungo periodo di scontri e di difficile comunicabilità.

Si vedrà nei prossimi giorni se esistono margini per l’avvio di un dialogo, che si presenta più agevole con alcuni sindacati (la Uil scuola ha offerto subito la sua disponibilità), meno facile con la Flc-Cgil, che ha comunque pubblicato per prima tutta la documentazione sul suo sito, accompagnata da un primo commento complessivamente critico, ma articolato, e attento a cogliere alcuni punti di novità nei nuovi ordinamenti. 

Si comprende, da una parte, che il ministro Gelmini desideri sgombrare il campo dall’accusa di nutrire un’avversione preconcetta nei confronti dei sindacati, e dall’altra che i sindacati non vogliano fornire argomenti a chi li accusa di essere “corporativi” e pregiudizialmente contrari ad ogni innovazione: sia nelle materie che più direttamente riguardano la loro competenza contrattuale (salario, carriera, formazione in servizio, merito), sia per quanto concerne gli ordinamenti.

Per i prossimi giorni sono programmati altri incontri tra i quali, particolarmente delicato, quello sulle nuove classi di concorso, che il ministero intende ampliare anche per consentire un impiego più flessibile dei docenti.