I mal di pancia della maggioranza. E quelli dell’opposizione

Sulla scuola, la maggioranza che sostiene il governo non si mostra di certo compatta, eppure l’opposizione non appare intenzionata a sfruttare i visibili contrasti che emergono nello schieramento avverso. Forse per meglio salvaguardare la propria compattezza, l’opposizione sembra invece aver scelto la via dello scontro frontale con il ministro Moratti.
Dopo qualche esitazione, l’intero centro-sinistra ha appoggiato la manifestazione del 17 gennaio, e chiede il ritiro del decreto legislativo sul primo ciclo, oltre che della circolare ministeriale sulle iscrizioni. In questo modo però viene meno la possibilità di trovare a livello parlamentare quelle convergenze con componenti della maggioranza (UDC, ma anche settori di AN e perfino di Forza Italia) che sarebbero disponibili a concordare in Commissione proposte di emendamento al decreto tali da svelenire il clima di scontro politico e sociale totale e pregiudiziale che si respira in questi giorni.
Il terreno di intesa, sul quale si sono espressi l’on. Brocca per l’UDC e il sen. Valditara (non si sa se seguito su questo terreno, però, dall’on. Angela Napoli, del suo stesso partito) potrebbe essere quello di non modificare attraverso il decreto gli assetti organizzativi della scuola (moduli e tempo pieno in particolare), lasciando caso mai alle scuole la possibilità di scegliere tra diverse formule, sulla base delle proprie autonome competenze. Questa soluzione consentirebbe soprattutto al Governo di ripristinare un rapporto con i sindacati, o almeno con una parte di essi, e di abbassare la tensione nelle scuole e nel Paese, giunta a pericolosi livelli di esasperazione.