I giovani protestano perché il futuro è oscuro. Ascoltiamoli

Da tempo non si vedevano manifestazioni studentesche della portata di quelle che hanno riempito le strade e le piazze delle maggiori città italiane venerdì 5 ottobre  2012. Ma sulle frizioni tra studenti e forze dell’ordine “sarei cauta – ha affermato il sottosegretario all’istruzione, Elena Ugolini – perché i protagonisti degli scontri tra studenti e polizia sono stati i Centri Sociali”.

Per la Ugolini “i ragazzi non avevano una piattaforma rivendicativa chiara e condivisa, tant’è che non hanno avanzato nessuna richiesta di incontro. L’anno scolastico – ha aggiunto – è partito senza tagli agli organici né agli investimenti all’istruzione”.

Eppure la radicalità della protesta, rivolta contro il governo ma anche contro i partiti e i sindacati che ne sono ‘complici’, contro la ‘casta’ e le banche, può ricordare ai meno giovani per certi versi l’inizio della grande ribellione collettiva dei giovani del Sessantotto.

E’ troppo presto per valutare in modo compiuto il fenomeno. La sensazione però è che non manchino analogie, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti di contrapposizione frontale alla ‘società degli adulti’, accentuati oggi dal vero e proprio collante generazionale costituito dai social network.

A differenza che nel Sessantotto, tuttavia, sembrano mancare agli studenti di oggi obiettivi precisi, se si prescinde dalla generica difesa della ‘scuola pubblica’ (intesa come ‘statale’) dalle insidie della ‘privatizzazione’: non si chiedono cose come il ‘sei politico’ o l’autogestione di spazi didattici alternativi, e manca la forte sensibilità per gli scenari mondiali che ci fu quarantaquattro anni fa, dalla Cina al Vietnam alla Cecoslovacchia di Dubcek.

Più che ideologia, nel comportamento e nelle parole d’ordine dei ragazzi di oggi sembra esserci il riflesso di una crisi di tipo esistenziale, una domanda di maggiore attenzione da parte degli adulti, soprattutto per quanto riguarda un futuro che per loro, per i giovani, si presenta per molti aspetti minaccioso e oscuro. Bisognerà ascoltarli. E capirli.