Governo-Regioni: manca una strategia condivisa

Una partita difficile, che sta lasciando a bordo campo Regioni ed autonomie locali, perché la scena è occupata dalle dichiarazioni dell'”arbitro”, e cioè del Ministro: la riforma partirà dal 1 settembre 2010, punto e basta.

Certo che è mancata nell’ultimo anno una strategia almeno d’informazione tra il ministero, le regioni, le autonomie locali necessaria per limitare gli inevitabili gravi disagi alle famiglie, agli studenti e le difficoltà organizzative nelle scuole. Eppure non è mancato il tempo per fornire quelle indicazioni che dovrebbero pilotare la riforma complessiva dell’istruzione liceale, tecnica e professionale.

La lettura dei pareri delle Commissioni di merito di Camera e Senato forniscono gli elementi per capire l’origine delle preoccupazioni che si registrano negli amministratori locali, nel personale della scuola, nelle organizzazioni sindacali.

Coniugare le significative modifiche che il ministero dell’istruzione sta apportando ai regolamenti con l’urgenza della definizione formale dei criteri di indirizzo di programmazione dell’offerta formativa, per consentire alle famiglie una scelta consapevole del percorso scolastico per i propri figli, è per le Regioni un “rompicapo” quasi impossibile da risolvere. “Si arrangino”, sembra dire viale Trastevere…