Gli altri Regolamenti della riforma Gelmini sono costituzionalmente legittimi?

Il regolamento sulla rete scolastica (dpr 81/2009), l’unico dei regolamenti Gelmini finora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sta sollevando dubbi di legittimità costituzionale, perché c’è chi ritiene che violi lo spirito e il dispositivo della sentenza n. 200/2009 della Corte Costituzionale.

E gli altri otto-nove regolamenti che lentamente stanno arrivando alla conclusione del loro travagliato iter sono blindati da eventuali nuovi attacchi per possibile incostituzionalità?

Proprio la citata sentenza della Consulta ha ritenuto che tutte quelle norme contenute nell’articolo 64 della legge 133/2009 e, nella fattispecie, quelle inserite nel comma 4, escluse soltanto quelle che attengono al dimensionamento delle istituzioni scolastiche (art. 64, comma 4, lettere f-bis ed f-ter), sono norme generali dell’istruzione e, in quanto tali, rientrano nelle competenze esclusive dello Stato. Conseguentemente è da ritenere che siano di competenza esclusiva dello Stato anche i relativi regolamenti di attuazione, proprio tutti quelli che ancora mancano, perché sono in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (regolamenti di riordino del primo ciclo), sono alla verifica della Corte dei conti per la registrazione (organici ATA) oppure hanno appena iniziato l’iter consultivo dopo l’approvazione in prima lettera da parte del Consiglio dei Ministri (regolamenti dei licei, dei tecnici e dei professionali, revisione classi di concorso, istruzione degli adulti).

La natura di norma generale dovrebbe ora dare nuovo impulso all’iter consultivo degli schemi di Regolamento approvati dal Consiglio dei Ministri, anche se resta tutta l’incognita dei tempi di ripresa della Conferenza Unificata che potrebbero rallentare notevolmente la conclusione della loro approvazione.