Gli acquerelli di Beniamino Brocca tra storia e attualità

I politici fanno politica anche quando scrivono libri. Leggere per credere. “Acquerelli d’Italia” è il titolo di un volume scritto dall’on. Brocca, recentemente pubblicato dalla Tecnodid, dedicato alla ricostruzione di alcuni aspetti della storia della scuola italiana degli ultimi decenni (il sottotitolo è “disegni e colori delle riforme scolastiche“), ma anche alle vicende più attuali, fino alla riforma Moratti e alla sua attuazione attraverso i decreti delegati.
La lettura di questo volume aiuta a capire meglio qualche recente divergenza insorta all’interno della maggioranza in sede di predisposizione del primo schema di decreto legislativo, quello riguardante il primo ciclo, a lungo rinviato ed ora sottoposto all’esame delle Commissioni parlamentari competenti. A pag. 337 si legge, per esempio, quanto segue: “Se si tiene conto che la legge n. 148/90 istitutiva della scuola elementare non è stata abrogata e che esiste un impegno del ministro, assunto davanti al consiglio dei ministri quando fu licenziato il disegno di legge di delega, a non sovvertire l’attuale impianto della scuola primaria, non si capisce proprio perché qualche zelante servitore del MIUR si sia prodigato ad inventare strani artifici (l’insegnante tutor) che scompigliano l’intero assetto”.
Un’eco di questa polemica la si è avvertita anche nelle relazione svolta da Beniamino Brocca, alla presenza del ministro Moratti, in occasione del convegno dell’UDC del 30 ottobre scorso: i tecnici, ha detto Brocca, non devono surrogare i politici, e questi ultimi, una volta prese le decisioni, farebbero bene ad avvalersi di più dell’apparato amministrativo, evitando interferenze esterne da parte di chi, sotto il mantello tecnico, nasconde modelli e proposte di tipo politico.