Gelmini/3. Il nodo dell’obbligo

Quasi a compensazione degli omaggi culturali e delle aperture politiche fatte all’opposizione, il ministro Gelmini è sembrata sollecitare, o comunque attendersi da quest’ultima un’apertura di credito sul terreno della flessibilità dell’offerta (compresa quella fornita dalla scuola paritaria) e della personalizzazione dei percorsi individuali.

Su quest’ultimo punto ha detto che “l’indifferenziazione dei percorsi, la pretesa di uccidere le propensioni individuali per pretendere ope legis che ogni adolescente percorra la stessa strada sono la traiettoria più sicura verso gli abbandoni e la dispersione“, e ha auspicato che il dibattito sulla cosiddetta “scelta precoce” si sviluppi in direzione della “costruzione dei percorsi più adeguati per permettere ad ogni ragazzo di trovare la propria strada“.

Riaffiora qui, in termini appena coperti, la vexata quaestio delle modalità di assolvimento dell’obbligo dopo la licenza media. Probabilmente la Gelmini non si accontenta dei “percorsi e progetti” inseriti dal governo Prodi-Fioroni nella Finanziaria 2007 in alternativa alla frequenza della scuola secondaria superiore. Ma non sembra neanche intenzionata a rispolverare il “sistema di istruzione e formazione“, il secondo canale della riforma Moratti.

É questo un terreno di esplorazione sul quale si misurerà l’agibilità politica dell’appello alla collaborazione rivolto dal ministro Gelmini alla opposizione parlamentare.