Gelmini sulle bocciature: ”Bene distinguere tra chi si impegna e chi no”

Le anticipazioni ministeriali circa la maggiore severità riscontrata quest’anno nelle bocciature, nelle sospensioni, nelle non ammissioni agli esami e sul voto di condotta (ai quali Tuttoscuola ha dedicato tre notizie: 123), trovano una cauta soddisfazione nel ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, che ha rilasciato due commenti ad altrettanti siti giornalistici.

Ad Affaritaliani.it, il ministro ha spiegato che si è “tornati ad una scuola che non promuove tutti. E che distingue tra persone che studiano e persone che non studiano. Tra persone che si comportano bene e persone che non si comportano bene. Una scuola che promuove tutti non è una scuola che fa il bene del ragazzo“. L’introduzione del voto in condotta poi è stata “molto importante perché ha portato al rispetto dei compagni, dei professori e degli edifici scolastici. Il fatto che il ragazzo venga giudicato non solo per il rendimento ma anche per il comportamento è stato fondamentale“.

Al Corriere.it il titolare dell’Istruzione è stato più cauto, spiegando che “non fa mai piacere quando il ragazzo viene bocciato“, “ma la scuola deve assumere il compito di educare e anche segnalare quando ci sono delle lacune. Bisogna quindi premiare chi si impegna durante l’anno. Perché ci deve essere una differenza tra chi si dedica allo studio e chi invece no“.