Gelmini, storie di ministro e di vita privata

Bisogna cambiare impostazione. La scuola non può più essere vista come uno stipendificio, né sono più accettabili gli sprechi. Quest’anno, per esempio, abbiamo risparmiato 300 milioni di euro solo razionalizzando le pulizie negli istituti: pagavano i bidelli e poi appaltavano le pulizie all’esterno”.

Lo dice in un’intervista a “Gente”, in edicola da domani e di cui è stata data un’anticipazione, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini che parla anche della sua vita privata: “Ero una studentessa perfettina, rigorosa e studiosa. Sempre un po’ maestrina. Chissà, forse era destino. So bene di vivere una situazione privilegiata rispetto a tante donne normali, eppure mettere insieme lavoro e famiglia è un’impresa anche per me. Puoi fare la maestra o il ministro dell’Istruzione, ma i sensi di colpa e le ansie sono le stesse, la mamma è la mamma, ce lo raccontiamo per consolarci che la qualità del tempo che dedichiamo ai figli sostituisce la quantità. Non è vero. Io sono tornata a lavorare quando Emma aveva solo un mese e da allora lei sta con me, viaggia, prende aerei, viene al ministero“.

In questi giorni la Gelmini ha annunciato, per il prossimo anno, un ulteriore scritto per l’esame di Stato: un test Invalsi, uno di quelli tanto criticati da insegnanti e studenti. “Nel nostro Paese i test vengono ancora guardati e subiti con diffidenza, perché sono visti come uno strumento punitivo. In realtà rappresentano uno screening per scoprire punti di forza e di debolezza. Questa nuova prova ci servirà per rendere più omogenea la votazione dell’ultimo anno, cui uniremo una borsa di studio per i ragazzi più meritevoli ma anche per quelli che hanno difficoltà economiche“.