Gelmini: nelle parole di Bossi c’è del vero

Nuova intervista del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini, questa volta a Giulio Benedetti, pubblicata oggi 21 luglio sul “Corriere della Sera”.

L’avvocato di Brescia risponde al collega ministro delle Riforme per il Federalismo Umberto Bossi, che ha auspicato (si veda il nostro precedente articolo) per il Nord docenti del Nord, o comunque con cognizioni di cultura lombarda e veneta: “Sappiamo che Bossi usa toni coloriti. È il suo modo di comunicare. Non intendo commentarli. Ma, al netto di quei termini coloriti, c’è del vero. Oggi l’archetipo organizzativo dell’istruzione è quello degli anni 70. Non può più funzionare. Né al Nord né al Sud”.

Per superare questo modello, la Gelmini propone come ricetta non la riforma dei programmi, ma l’autonomia: “Gli istituti devono essere collegati al proprio territorio, alle sue esigenze produttive ed economiche”. Il ministero deve rinunciare alla sua centralità, fondata sulle circolari, che “dovrebbero essere sostituite dai provvedimenti decisi dai presidi delle singole scuole”.

Il discorso si sposta immediatamente sulla possibilità che i dirigenti scolastici possano assumere docenti per chiamata diretta, ma la Gelmini frena: “Il reclutamento è un tema di competenza del parlamento”. Esistono insegnanti bravi sia al Nord che al Sud, e non esiste un problema di provenienza, alla Bossi. Il problema, semmai, è quello dell’“eccessiva mobilità dei professori che influisce negativamente sull’apprendimento degli studenti”.